Scritto da Marc Peschke. Tradotto da Dietrich Köster
TESORINO DELLA MODERNITÀ
È stata un’esposizione bene accolta quella che il Deutsches Architekturzentrum (Centro tedesco d’Architettura) a Berlino ha fatto conoscere al pubblico durante gli ultimi mesi, che era intitolata: I tesori architettonici modernistici di Asmara. Un volume d’accompagnamento riassume ancora una volta gli apici dell’arte architettonica della capitale dell’Eritrea.
“La povertà è la migliore tutela dei monumenti”, dice Peter Cachola Schmal, il direttore del Centro tedesco d’Architettura, nel suo contributo per la piccola pubblicazione sull’architettura della città di Asmara. Infatti, è stata la mancanza di fondi che ha permesso che la capitale dell’Eritrea – impoverita economicamente – sia stata conservata come tesorino della modernità. È quasi un gioiello non scoperto dell’arte architettonica del ventesimo secolo.
La pubblicazione che accompagna la mostra è della casa editrice Jovis – specializzata in architettura – e mostra una modernità addormentata, un’opera urbanistica spettacolare, invecchiata degnamente di un modo non spettacolare. Il fotografo Stefan Boness ha raccolto una collezione di fotografie di edifici del centro della città di Asmara, i cui monumenti sono posti sotto tutela.
Pressappoco 600 edifici fanno parte del maggiore complesso d’architettura moderna classica a livello mondiale. Non mancano in questa raccolta di fotografie immagini dell’uomo, vedute generali e dettagli degli edifici più importanti come è mostrato con la stazione di servizio FIAT Tagliero – costruita da Giuseppe Pettazzi nel 1938 – e con il Cinema Impero.
L’EREDITÀ DI MUSSOLINI COME PATRIMONIO DELL’UNESCO?
Ci si meraviglia dalle foto di un’architettura rappresentativa bisognosa di essere restaurata, ma invariata quasi completamente, che fu progettata da architetti italiani come “Piccola Roma” durante il dominio coloniale italiano sull’Eritrea, durante il regime fascista di Benito Mussolini fra il 1935 e il 1941. Un’opera d’arte generale sull’idea egemonica di imporre uno stile nazionale in Africa, un’immagine riflessa dallo specchio del dibattito architettonico italiano dell’Era Fascista, una combinazione di correnti architettoniche differenti molto eterogenee come Novecento, Art Déco, Razionalismo – cioè la “Costruzione Nuova” italiana – , Scuola Romana, Monumentalismo e Futurismo, che deve essere conservata assolutamente.
L’inizio è fatto: Attualmente il governo eritreo e il programma Cultural Assets Rehabilitation Project (CARP)/Progetto di Riabilitazione dei Beni Culturali – fondato nel 2000 – si impegnano di fare entrare Asmara nella lista dei Patrimoni Culturali dell’Umanità dell’UNESCO.
© 2009 by Marc Peschke, Amburgo e Wiesbaden