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Scritto da Marco Ramerini 2000-2007/2023
6.4 Forte di Chobo
6.5 RUME
Nome spagnolo: Rume, Rum, Rumen1, El Rume, San Lucas de el Rume, San Lucas del Rumen2
Nome olandese: Roemy3, Roumy4, Romi5, Roumi6, Roemij7, Roumij8, Roemi, Romy9
Nome attuale: Rum
CRONOLOGIA: Spagnolo: novembre 1618-maggio/giugno 1663
Un accenno al porto del Rume viene già fatto nel 1585 nella relazione del frate Cristoval Salvatierra: ‘…el armada de los españoles que estaua junto a la tierra de Terrenate, entre ella y la isla de Tidore donde con otro yslotillo questaua entre medias haze muy buen puerto esta a la vista de la fortaleza de Terrenate y dos leguas de la de Tidore llamase este puerto el Rume’. 10
Il luogo dove gli spagnoli costruirono il forte del Rume era situato nella parte nord occidentale dell’isola difronte all’isola di Maitara e dominava lo stretto canale tra Tidore e Ternate, inoltre qui era il miglior porto11 dell’isola di Tidore dove spesso le imbarcazioni europee sostavano.
Nel novembre 1618, gli spagnoli, guidati dal governatore di Ternate Lucas Vergara Gabiria costruirono un forte che in onore del governatore venne chiamato San Lucas de el Rume.12
Ad informarci in modo dettagliato degli avvenimenti che portarono alla costruzione del forte è un testimone oculare, il frate francescano Gregorio de S. Esteban.
Il forte di Rume, fu costruito a seguito di una lettera del re di Tidore inviata al governatore Vergara e consegnata allo stesso governatore dal principe di Tidore Cachil Naro, nella quale il re chiedeva agli spagnoli la costruzione di una fortezza spagnola in un luogo, prossimo al forte olandese di Marisco (Marieko), dove già i portoghesi si erano stabiliti (‘que construyera una fortaleza en un lugar próximo á la fuerza de los holandeses de Marisco, donde ya habían estado establecidos los portugueses’), allo scopo di accerchiare gli olandesi (che avevano un loro forte a Marieko) e di impedire loro la raccolta dei chiodi di garofano che venivano prodotti in abbondanza in quella zona dell’isola. Vergara alla testa di 150 spagnoli e di molti soldati indios e accompagnato dal Cachil Naro e da due francescani, Fr. Pedro de los Cobos e Fr. Gregorio de S. Esteban, il 23 novembre 1618, fondò il forte di S. Lucas de el Rume, il forte fu costruito su di un luogo alto, dove non potevano arrivare i colpi dell’artiglieria olandese. Infatti durante i lavori di costruzione del forte gli olandesi tentarono un attacco contro gli spagnoli, che però non ebbe nessun risultato pratico proprio a causa della posizione dominante del luogo scelto dagli spagnoli per la costruzione del forte. Il forte fu nominato San Lucas in onore del governatore che lo aveva fondato: Lucas de Vergara.13
Fr. Gregorio de S. Esteban ci lascia anche un interessante descrizione dei forti spagnoli e olandesi presenti in questi anni sul braccio di mare tra le isole di Ternate e Tidore: ‘Es Terrenate un volcan redondo; el pueblo y ciudad de Terrenate está á la banda de el sur, Tacome á la banda del norte, Malayo á la banda del este, y costeando hacia el sur, está el puerto que llaman de Talangamé, y un poco más adelante está el puerto que tratamos de Calomata, y un poco más adelante nuestra fuerza de Dongil. De la otra banda está la isla de Tidore, que tambien es un volcan redondo y alto, pero tiene hacia la parte del norte, que cae hacia Malayo, una grande falda con unos mogotes grandes, y enesta parte está nuestro fuerte de S. Lucas, suerte que están mirando S. Lucas y Calomata, pero está la mar en medio, y es la travesia de una isla á otra, la más corta, un tiro de cañon, aunque las fuerzas están muy desviadas. Junto á la isla de Tidore y cerca de S. Lucas está otra isla pequeña, que se llama Meytara, de suerte que está en medio de Tidore y de Terrenate, pero mas llegada á la isla de Tidore que de Terrenate, y así hace dos brazos de mar, el uno más estrecho que el otro, fondeables; el uno le guarda nuestra fuerza de Dongil y el otro le guarda el fuerte de S. Lucas; pues para estorbar nuestras embarcaciones que no fuesen á S. Lucas, tomaron el puerto de Calomata, que tambien alcanza con su artilleria á la isla de Meytara. El otro brazo de hacia Tidore, tambien lo guarda la fuerza de Marisco que está alli junto’14
Il forte di Rum è rappresentato in un interessante schizzo della costa ovest di Tidore, conservato nella biblioteca universitaria di Leida, e disegnato da un anonimo soldato o marinaio olandese. In esso il forte spagnolo di Rum è chiamato Rúmo. Il forte, che dalla rappresentazione sembra essere una piccolo fortino o una casamatta, è situato alto su di una collina nelle vicinanze del mare, esso è coperto da un tetto a capanna e ha una forma quadrata. Sul lato verso sud fuori della fortificazione svetta la bandiera spagnola (è questa la caratteristica bandiera con la croce di Borgogna, utilizzata dalle truppe di fanteria spagnola nei secoli XVI-XVII). Ci sono alcune righe di descrizione accanto al forte che riportano la seguente frase: ‘Rúmo. Hier hadde den Spaignard @ j621 een cleyne vastich.t’, cioè ‘Gli spagnoli avevano qui una piccola fortificazione nel 1621’.15
Alcuni altri documenti spagnoli trattano diffusamente di questo forte citando soldati o capitani che avevano servito nel forte: lo stesso Vergara ci descrive Rume come una fortificazione situata nelle vicinanze di Marieco: ‘…fuerza del Rumē sercana a la del enemigo Olandes y Terrenate de Marieco …’ , Vergara, inviò a presidio del forte del Rume, Rodrigo de Mesa, con l’incarico di governatore della compagnia del capitano e sergente maggiore Alonso Martin Quirante. Probabilmente Rodrigo de Mesa fu uno dei primi ad avere il comando di questo forte.16 L’alfiere Pedro de Mora Salcedo, attorno al 1621, serviva con la sua compagnia ‘enlas fuerças del Rume’ (cosa che fa sospettare l’esistenza di due forti), poi siccome il suo capitano (forse Francisco Ximenes) era stato incaricato di recarsi nella città di Tidore, Pedro de Mora Salcedo ricevette temporaneamente in carico il comando del forte.17 Attorno al 1625-1626 il capitano Esteban de Somoza y Losada fu nominato capo dei forti del ‘Rrume’ dove rimase per alcuni mesi.18
Altre interessanti notizie sul forte del Rume e uno spaccato degli avvenimenti che riguardavano la vita del forte sono presenti in vari altri documenti: il 23 agosto 1632, Pedro de Heredia, che aveva avuto un colloquio a vista con il re di Tidore era stato informato dal re dell’intenzione degli olandesi di attaccare il forte del Rume, Heredia, informò di questo Alonso Serrano, che era a guarnigione e capo del forte del Rume con la maggior parte della sua compagnia. Dal momento che al Rume erano tre i posti da guardare e presidiare (evidentemente le due piattaforme e il forte in alto), Heredia, inviò altri 20 soldati comandati dal capitano Andres de Azcueta Menchaca da mettere a guarnigione del forte e delle sue piattaforme. Il comando del forte rimase nella mani di Alonso Serrano, Azcueta con i suoi soldati doveva presidiare una delle piattaforme. Successivamente una lettera del re di Tidore informò Heredia del rischio di possibili ribellioni da parte dei tidoresi per cui furono messi in allarme (il 17 settembre 1632) i forti di Tidore e del Rume, fu ordinato di non ammettere all’interno dei forti spagnoli nessun ‘moro’. Il 18 ottobre 1632, un ordine di Heredia informò Alonso Serrano che se una qualunque imbarcazione di ‘mori’ fosse giunta con una bandiera bianca per trattare essi dovevano essere catturati o uccisi, perché erano nemici. Sembra che un ‘indio’ del Rume si fosse accordato con i nemici per tradire gli spagnoli. Nella carta datata 18 novembre 1632, sembra di leggere tra le righe che Pedro de Heredia sospettasse anche il tradimento del re di Tidore. Il re di Tidore voleva infatti ritirare dal Rume alcuni dei 70 soldati tidoresi presenti, ma Pedro de Heredia ordinò a Serrano mantenere nella guarnigione almeno 40 tidoresi, perché sospettava che il re volesse indebolire le difese spagnole. In caso di attacco Heredia consigliava a Serrano di tenere i ‘Jacalos’ sotto il forte alto (‘da ariua’) e la piattaforma in basso di modo che gli spagnoli non avessero da temere niente. Per distogliere il nemico Heredia aveva intenzione di compiere una manovra diversiva (forse a Ternate?), allo scopo aveva bisogno che Serrano gli inviasse il ‘guilalo’ (un tipo d’imbarcazione ?) più armato possibile con a bordo alcuni pampangos e 10 soldati dei più coraggiosi, quello che Heredia voleva fare non lo dice perché temeva fughe di notizie, informa Serrano (capo delle forze del Rumen), che solo lui e colui che dovrà comandare le truppe conoscevano i piani dell’attacco. Una nuova carta di Pedro de Heredia datata 5 dicembre 1632 informava Serrano che Heredia aveva l’intenzione di riportare il numero dei soldati a presidio del forte del Rume come era in passato a 40 uomini. Da questo documento sembra che il pericolo fosse passato. Un altra carta datata 11 dicembre 1632, ci presenta una situazione capovolta, infatti Heredia aveva ricevuto delle informazioni da un ‘moro Rumen’ ferito, che era fuggito tre mesi prima dagli spagnoli e che era passato ai nemici, ma che era stato nuovamente catturato dagli spagnoli, che il re don Pedro (il sultano di Ternate Cachil Hamja, chiamato dagli spagnoli don Pedro de Acuña) aveva intenzione di catturare il forte del Rumen, inoltre sembra che volesse fortificare Tacome. Pedro de Heredia sospettava che i nemici volessero attaccare il Rume passando da Chouo, perché da li era un facile sentiero che portava al Rumen, che era situato a solo un quarto di lega di distanza da Chovo. Gli ordini erano di porre più sentinelle (una mezza dozzina) sul lato da dove si prevedeva che il nemico fosse arrivato. Interessante è la carta di Heredia del 15 dicembre 1632, che ci informa che a guarnigione delle forze del Rumen erano compreso Alonso Serrano 71 spagnoli, inoltre successivamente furono inviati da Ternate altri 21 soldati cosa che portava il totale della guarnigione a 92 spagnoli, inoltre nel brigantino che aveva portato il messaggio veniva inviato un altro artigliere. Grazie alla prevenzione fatta da Alonso Serrano, Heredia pensava che ne gli olandesi ne i ternatesi avessero osato tentare di sbarcare truppe, ma in caso contrario giudicava ben difeso il forte. Per quella notte Heredia ordinava di tenere all’interno del forte anche gli ‘indios’ del villaggio del Rume. Durante la notte successiva comunque Heredia ordinava di raddoppiare le sentinelle, se poi la nave e le caracoras nemiche non avessero fatto nessuna azione entro la mattina successiva, il brigantino doveva essere inviato a Ternate in modo che potesse essere inviata il giorno successivo al Rume la truppa restante, di modo che a guarnigione del Rume erano molti di più dei 40 soldati che normalmente presidiavano il posto.19
Nel 1643, Lope de Colindres, essendo soldato della compagnia del maestro di campo don Lorenço de Olasso, si imbarcò con lui per Ternate, dove ebbe a suo carico il forte di San Lucas del Rumen.20 Nello stesso periodo Juan Camacho de la Peña fu incaricato di occuparsi dei lavori di fortificazione della ‘fuerça de Chouo’ e della disposizione del porto del Rume.21 Entrambi i posti furono messi in stato di difesa. Attorno al 1650, il capitano Martin Sanchez de la Cuesta, fu inviato su ordine del governatore Pedro Fernandez del Rio ai forti di San Lucas del Rumen e Chobo.22
Dalla lettura di alcuni documenti risulta evidente che le fortificazioni del Rume erano costituite da due distinte opere difensive, una situata a livello della spiaggia e un’altra sopra la collina dominante il porto e il canale tra Tidore e Ternate. Pedro Bravo de Acuña, per esempio, dopo essere stato, negli anni 1627 e 1628 capo della fanteria di una delle galere. Divenne successivamente capo di una delle due piattaforme del porto di Rumen.23 Negli anni 1653-1654, sotto il governo di Francisco de Esteybar, gli spagnoli ricostruirono la ‘rretirada’ del forte di San Lucas del Rumen (cioè la fortificazione più in alto), essendo stata di ‘madera vieja y podrida’ la riedificarono di ‘cal y canto’, operazione, questa, resa molto difficile anche a causa della conformazione del terreno su cui si trovava la fortificazione e dell’aspro dislivello.24
L’importanza del porto del Rume viene evidenziata anche in una serie di biglietti datati tra il giugno e il luglio 1650 e firmati dal governatore Francisco de Estaybar, in cui si parla dei lavori per ‘aderejar’ la galera, e dove Esteybar ci informa che tali lavori sarebbero stati fatti nel porto del Rumen. Probabilmente la galera aveva una falla e gli spagnoli stavano riparandola. A visitare i lavori alla galera doveva giungere anche il re di Tidore, in un biglietto in risposta ad una richista di Miguel de Guinea su come comportarsi all’arrivo del re Esteybar lo informava che all’avvistamento dell’imbarcazione del re tre salve d’artiglieria dovevano essere sparate dal forte del Chovo e successivamente anche dalla sua galera. Furono costruite due zattere per il trasporto della ‘monara’ che era a Don Xil e che doveva essere trasportata al Rume dove era ancorata la galera, per il trascinamento delle zattere, gli spagnoli pensavano di usare due ‘barcos’. Esteybar faceva assoluto divieto a che la galera uscisse da detto porto per trascinare le zattere. Inoltre era vietato che la ciurma della galera facesse la raccolta della ‘monaras’. Il capitano Melchor si incaricò di trasportare la ‘monara’ raccolta su due zattere. Secondo il parere di Diego Rodriguez comunque, in questo periodo, era meglio utilizzare il porto del Chovo dove la galera era più sicura e dove l’equipaggio poteva sostentarsi con papaya e altra frutta locale (questa informazione è interessante perché elimina ogni dubbio sul fatto che Rume e Chobo potessero essere le stesse fortificazioni). I consigli di Diego Rodriguez furono evidentemente seguiti e la galera fu spostata nel porto del Chovo dove furono iniziati i lavori, infatti, successivamente, Esteybar manifestava la sua preoccupazione per la galera, dal momento che era cambiato vento e aveva fatto brutta stagione, Esteybar si domandava se non era il caso di spostare la galera dal porto dove era (Chobo?) al Rumen.25
Le truppe spagnole occuperanno ininterrottamente il forte dalla sua fondazione fino all’abbandono dei loro presidi nelle Molucche. Nel 1663, al momento della loro partenza, il forte viene solo in piccola parte smantellato. Ed è l’ultimo che gli spagnoli abbandonarono, infatti il suo porto fu usato come punto di raccolta delle imbarcazioni spagnole dopo che la città di Ternate e gli altri presidi furono stati distrutti e dati alle fiamme. In accordo con gli ordini di Manrique de Lara, lo smantellamento dei forti spagnoli doveva seguire un preciso criterio che era quello di trasportare tutto il materiale (munizioni, artiglieria ecc.) tolto dai forti smantellati “alas fuerzas del Rumen”26 nell’isola di Tidore, che doveva essere l’ultimo luogo da demolire, perchè era qui che era il porto più importante e più sicuro in mano agli spagnoli.27 Dalla corrispondenza tra Atienza e il governatore olandese di Ternate, Antonio Van Voort, è chiaro che gli spagnoli abbandonarono la città di Ternate il 29 maggio 1663, trasferendosi al Rume da dove scrissero diverse missive datate 30 maggio 1663. Per cui sembra plausibile che tra l’ultimo giorno di maggio e i primi giorni di giugno 1663, le ultime truppe spagnole lasciarono l’isola di Tidore. Secondo quello che riporta Jacobs, il 2 giugno 1663, gli spagnoli abbandonarono i forti delle Molucche, per concentrare tutte le loro forze sulla difesa di Manila. Era l’ultimo episodio di una rapporto iniziato 142 anni prima con l’arrivo a Tidore della spedizione di Magellano l’8 novembre 1521.28
Subito dopo la partenza degli spagnoli, il re di Tidore occupò i forti nella propria isola che gli spagnoli avevano abbandonato e tentato di distruggere. Un contingente di 40-50 soldati del re occupò il forte di Rum (Romi) nel momento in cui gli spagnoli se ne stavano andando. Il 18 giugno su invito del re di Tidore, il comandante olandese visitò assieme al re il forte spagnolo di Rum (Romy) trovandolo in ottimo stato, solo la scalinata e i balconi del forte superiore erano stati distrutti, alcune costruzioni erano state riempite di legna dagli spagnoli con la chiara intenzione di bruciare il tutto prima di partire, ma qualcosa o qualcuno (probabilmente i tidoresi) aveva impedito loro di portare a termine i loro piani, secondo la relazione olandese il forte di Rum (Romy) era formato da una fortificazione al livello della spiaggia chiamata “la piattaforma” che continuava verso l’alto in forma triangolare, a completamento di questa struttura erano tre piccoli ridotti. Anche il forte superiore era in buono stato e conservava intatte le proprie mura, sul lato che guardava il mare era presente anche un cannone di ferro.29
Il rapporto del padre Miguel de Pareja, del 1670, descrive in modo catastrofico lo stato del forte del ‘Rumen’ di cui, secondo la sua testimonianza, non resta pietra su pietra, trasportata tutta a Ternate per essere utilizzata nei lavori di fortificazione degli olandesi. Addirittura Pareja afferma che anche il luogo dove era situato il forte è, anche ai più pratici, sconosciuto. Come abbiamo visto i rapporti che negli stessi anni stilano gli olandesi ci informano che invece gran parte del forte è ancora intatta.30
Una delle poche “recenti” descrizioni del forte del Rume è la descrizione che ci da Van de Wall nel suo libro “De Nederlandsche oudheden in de Molukken” dove sono comunque riportate diverse imprecisioni: il forte era situato su di una collina sopra la spiaggia nella parte est dell’isola (questo è sicuramente un errore, infatti Rum si trovava nella parte nord-ovest, ad avvalorare quest’ipotesi, è il fatto che alcuni righe più avanti Van de Wall ci dice che i cannoni del forte coprivano lo stretto tra Tidore e Malayo). La baia dove era situato il forte era senza dubbio il migliore porto dell’isola. Il forte era di forma quadrata ed era armato, nel 1627, con 4 cannoni. Sotto il forte, sulla spiaggia, fu costruita una mezza luna dove erano montati 5 cannoni a protezione sia delle navi ormeggiate nel porto sia dello stretto di mare tra Tidore e Malayo. Secondo Van de Wall, il forte fu costruito dai portoghesi e conquistato dagli olandesi nel 1605 (ad oggi, nei documenti da me consultati, non ho trovato menzione di un forte portoghese a Rum, sembra che van de Wall confonda (come del resto fa anche Valentijn) il forte di Rum con il forte dei portoghesi che era invece situato vicino a Soasiu e che nel 1605 fu conquistato dagli olandesi), poi fu occupato dagli spagnoli per essere nuovamente occupato dagli olandesi al momento dell’evacuazione delle truppe spagnole dalle Molucche (invece dal Dagh-Register 1663, risulta che il forte fu occupato subito dopo la partenza degli spagnoli da truppe del re di Tidore). Al tempo in cui scrive Van de Wall (1920 circa), una parte della struttura a mezza luna sulla spiaggia era ancora in piedi così come il magazzino della polvere.31
Per quanto riguarda la situazione attuale delle rovine del forte di Rum, è difficile avere informazioni di prima mano, ho a più riprese tentato di contattare uffici pubblici sia a Ternate che a Tidore ma non ho mai ricevuto risposte alle mie richieste in materia, l’attuale situazione di instabilità nelle Molucche mi ha per il momento impedito un sopralluogo sul posto che sarebbe alquanto interessante. Solo un piccolo accenno ad un forte vicino a Rum viene fatto dalla guida “Indonesia” della Lonely Planet.32 Anche la guida “Maluku” della Periplus fa solo un piccolo accenno a questo forte che viene descritto come un forte con mura basse e infestate da rampicanti appena a nord dell’ancoraggio di Rum.33 Per finire sembra che l’entrata del forte di Rum sia stata distrutta durante la costruzione della nuova strada.34 Lo stato di abbandono in cui versano questi ultimi residui della presenza spagnola nell’isola di Tidore, fa supporre che se niente verrà fatto per preservarli nel giro di pochi anni si perderà anche il ricordo di queste ultime vestigia di quell’affascinante periodo, rendendo attuali le parole del padre Miguel de Pareja.
Secondo le informazioni raccolte nell’isola di Tidore resistono al tempo e all’incuria dell’uomo solo i resti dei forti di Tohula e Rum (e forse quello di Chovo, ma sarebbe interessante approfondire l’argomento).
Capitani di San Lucas del Rume |
|
Rodrigo de Mesa35, capitano |
c.1619 |
Francisco Ximenes36, capitano |
c.1620 |
Pedro de Mora Salcedo37, alfiere (interim) |
c.1621 |
Pedro (Xaraquemada) Jaraquemada38, capitano |
18 aprile 1625-29 (o 27) giugno 1625 |
Juan Garcia, capitano |
29 (o 27) giugno 1625 |
Esteban de Somoza y Losada39, capitano |
1625 ?-1626 ? |
Francisco de Alfaro40 |
(tra il 1630 e il 1635) |
Alonso Serrano41, capitano |
1632 |
Agustín Cepeda42, capitano |
negli anni tra il 1635 e il 1639 |
Francisco de Zuniga43, capitano |
c.1639 c.1640 |
Manuel Correa44 |
c.1640 |
Francisco Gutierez (Gutierrez)45 |
Tra il 1630 e il 1652 |
Lope de Colindres46 |
c.1643 |
Martin Sanchez de la Cuesta47, capitano |
c.1650 |
Francisco de Recabarren48, capitano |
?-aprile 1656 |
Juan García49, alfiere (interim) |
aprile 1656-18 aprile 1656 |
Pedro de la Mota50, aiutante |
18 aprile 1656- |
Juan de Herrera51, capitano |
?- 28 aprile 1661 |
Antonio de Ortega52, capitano |
28 aprile 1661-1 luglio1661 |
Hernando de Soto Cauezon53, sergente maggiore |
1 luglio 1661-? |
Nicolás Jurado54, capitano |
4 aprile 1662-23 aprile 1662 |
Phelipe Yay55, aiutante (interim) |
23 aprile 1662- |
Diego de (Vluiarri ?)56, capitano |
1662 ? |
Continua: Appendice: Isola di Puli Caballo
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INDICE:
1.0 Le Fortezze Spagnole nell’isola di Tidore 1521-1663: introduzione
3.0 Le spedizioni spagnole alle Molucche dopo l’unione con il Portogallo
4.0 I forti spagnoli dell’isola di Tidore 1606-1663
5.0/5.1 Le difese della città del Re di Tidore: Lugar Grande De El Rey (Soa Siu)
5.2 Fuerte de los portugueses (Fortaleza dos Reis Magos)
5.3 Forte di Tohula, Santiago de los Caballeros
6.0/6.1 Forte di Marieco
6.2/6.3 Forte di Tomanira
6.4 Forte di Chobo
6.5 Forte di Rume
1.0 Appendice: Isola di Puli Caballo
2.0 Appendice: Capitani di Tidore (Fortezza di Santiago de los Caballeros)
NOTE:
1 “Fr. Miguel de Pareja to governor Manuel de Leon. Manila, 25 enero 1671” Documento n° 215 in: Jacobs, H. “Documenta Malucensia III, 1606-1682” 660
2 “Confirmación de encomienda de Abucay, etc Francisco de Esteybar [c] 17-12-1661” AGI: Filipinas,51,N.14
3 “Bouwstoffen” vol. II, 135
4 “Bouwstoffen” vol. II, 259
5 “Bouwstoffen” vol. III, 58
6 “Bouwstoffen” vol. III, 59
7 “Bouwstoffen” vol. III, 146, 386.
8 “Dagh-Register, anno 1631-1634” 347
9 “Dagh-Register, anno 1664” 3, 20, 286, 389.
10 “Relación de Cristóbal de Salvatierra: jornada del Maluco. Terrenate, abril de 1585” AGI: Patronato,46,R.20
11 ‘… nuestro puerto llamado el rrume …’ “Meritos: Pedro Fernández del Rio, 1647” AGI: Indiferente,113,N.50 testimonianza del capitano Francisco Perez Nabarro, ‘piloto mayor’.
12 “Documenta Malucensia III, 1606-1682” 412 nota 3
13 Pérez, Lorenzo O.F.M. “Historia de las misiones de los Franciscanos en las islas Malucas y Célebes” In: “Archivum Franciscanum Historicum” VII (1914) 430 che cita il manoscritto di Fr. Gregorio de S. Esteban, che era presente alla fondazione del forte. Purtroppo non mi è stato possibile consultare o avere una copia di questo manoscritto, che è conservato nell’Archivo Francescano Ibero-Oriental di Madrid e che sembra essere in pessime condizioni di conservazione, da quanto ho potuto conoscere in questo archivio sembrano esserci interessantissimi documenti che potrebbero portare nuova luce sull’oscura e poco studiata storia della presenza spagnola alle Molucche.
14 Pérez, Lorenzo O.F.M. “Historia de las misiones de los Franciscanos en las islas Malucas y Célebes” In: “Archivum Franciscanum Historicum” VII (1914) 430-431 nota 4 dove viene trascritto questo passo del manoscritto di Fr. Gregorio de S. Esteban.
15 “Tidor en Mitarra, 2 kleine eil. Ten Z. van Ternate, ten W. van Gilolo op Halmahera” Biblioteca Universitaria di Leida, Paesi Bassi: “Collectie Bodel Nÿenhuis” P. 314-I-n° 99. I miei ringraziamenti a Walter Hellebrand per avermi segnalato l’esistenza di questo importante documento.
16 “Confirmación de encomienda de Ayumbon, etc. Rodrigo de Mesa, [c] 02-07-1633” AGI: Filipinas,48,N.64 Dichiarazione di Lucas Vergara Gaviria.
17 “Confirmación de encomienda de Tulaque, etc Expediente de confirmación de las encomiendas de Tulaque, Mandayat y Buguey en Cagayan a Pedro de Mora. Resuelto, [f] 13-05-1639” AGI: Filipinas,49,N.31
18 “Confirmación de encomienda de Guimbal. Expediente de confirmación de la encomienda de Guimbal en Oton a Esteban de Somoza y Losada. Resuelto. [f] 02-02-1651” AGI: Filipinas,50,N.20
19 “Confirmación de encomienda de Santa Catalina. Expediente de confirmación de las encomiendas de Santa Catalina a Alonso Serrano. Resuelto. [f] 19-09-1638” AGI: Filipinas,49,N.25
20 “Confirmación de encomienda de Tulaque. Expediente de confirmación de la encomienda de Tulaque en Cagayan a Lope de Colindres. Resuelto, [f] 24-04-1649” AGI: Filipinas,50,N.2
21 “Confirmación de encomienda de Bagatayan, etc. Expediente de confirmación de las encomiendas de Bagatayan, Pajo y Liloan en Cebu, Bislig y Catel en Caraga a Juan Camacho de la Peña. Resuelto. [f] 09-10-1653” AGI: Filipinas,50,N.40
22 “Confirmación de encomienda de Caraga, etc, Martín Sánchez de la Cuesta, [f] 19-06-1659” AGI: Filipinas,51,N.1
23 “Meritos: Pedro Bravo de Acuña. Relación de Méritos y servicios de Pedro Bravo de Acuña, Capitán, sirvió en Filipinas, Armada, La Habana y San Antonio de Gibraltar. [c] 07-03-1660” AGI: Indiferente,118,N.65
24 “Confirmación de encomienda de Abucay, etc Francisco de Esteybar [c] 1661-12-17” AGI: Filipinas,51,N.14
25 “Confirmación de encomienda de Binalatonga, etc. Expediente de confirmación de las encomiendas de Binalatonga, Bolonguey y Telban en Pangasinan a Miguel de Guinea. Resuelto, [f] 09-12-1655” AGI: Filipinas,50,N.52
26 Anche questo accenno ai ‘forti del Rumen’, confermato poi da alcune relazioni olandesi e spagnole, indica la presenza di più fortificazioni al Rume.
27 “Manrique de Lara al gobernador de las fuerzas de Terrenate, 9-12-1662” AGI: Filipinas,9,R.2,N.34
28 “Fr. Diego de Esquivel certificatión. Rume, 30 mayo 1663” Documento n° 199 in: Jacobs, “Documenta Malucensia III, 1606-1682” 617-622 e anche nota 1
Jacobs, “Documenta Malucensia III, 1606-1682” 2*
29 “Dagh-Register, 1663” 395-396, 531-532
30 “Fr. Miguel de Pareja to governor Manuel de Leon. Manila, 25 enero 1671” Documento n° 215 in: Jacobs, “Documenta Malucensia III, 1606-1682” 660 e anche nota 4
31 Van de Wall “De Nederlandsche oudheden in de Molukken” 268-269
32 AA. VV. “Indonesia, a travel survival kit” (1990, Hawthorn) 780
33 Muller, K. “Maluku” (1997, Singapore) 115
34 Labrousse “Ternate e Tidore. Notes de voyage” In: “Archipel n° 39” (1990, Paris) 46
35 Vergara, inviò a presidio del forte del Rume, Rodrigo de Mesa, con l’incarico di governatore della compagnia del capitano e sergente maggiore Alonso Martin Quirante. Probabilmente Rodrigo de Mesa fu uno dei primi ad avere il comando di questo forte. “Confirmación de encomienda de Ayumbon, etc. Rodrigo de Mesa, [c] 02-07-1633” AGI: Filipinas,48,N.64 Dichiarazione di Lucas Vergara Gaviria.
36 Giunse a Ternate attorno al 1620 e sostituì il capitano Pedro Martinez Cid a comando della sua compagnia. Fu capo dei forti di Rum e Tomanira ‘unas y otras proximas ala que el enemigo tenia en la ysla de Tidore en el lugar de Marieco’ poi essendo stato Francisco Ximenes incaricato di recarsi alla città di Tidore, lasciò il comando del forte all’alfiere Pedro de Mora Salcedo.
“Confirmación de encomienda de Tulaque, etc Expediente de confirmación de las encomiendas de Tulaque, Mandayat y Buguey en Cagayan a Pedro de Mora. Resuelto, [f] 13-05-1639” AGI: Filipinas,49,N.31
“Confirmación de encomienda de Tulaque, etc Expediente de confirmación de las encomiendas de Tulaque, Mandayat y Buguey en Cagayan a Pedro de Mora. Resuelto, [f] 13-05-1639” AGI: Filipinas,49,N.31
37 L’alfiere Pedro de Mora Salcedo, nel febbraio del 1620 è nella compagnia del capitano Francisco Ximenes. Il 22 gennaio 1621 (iscritto a Ternate il 20 aprile 1621) viene promosso ‘entretenido’ (uno dei 4 ‘entretenimientos’ che venivano concessi a Ternate ad alfieri riformati) da Alonso Fajardo de Tenza, carica che tenne fino al 19 maggio 1622. Servì con la sua compagnia ‘enlas fuerças del Rume’ (e anche Tomanira), poi essendo stato il suo capitano (Francisco Ximenes) incaricato di recarsi alla città di Tidore, gli lasciò il comando del forte. “Confirmación de encomienda de Tulaque, etc Expediente de confirmación de las encomiendas de Tulaque, Mandayat y Buguey en Cagayan a Pedro de Mora. Resuelto, [f] 13-05-1639” AGI: Filipinas,49,N.31
38 “Confirmación de encomienda de Sogod, etc. Expediente de confirmación de las encomiendas de Sogod y Cabalian en Leyte y Ginatilan en Cebu a Ana Jaraquemada. Resuelto. [f] 27-04-1649” AGI: Filipinas,50,N.4
39 Attorno al 1625-1626 il capitano Esteban de Somoza y Losada fu nominato capo dei forti del ‘Rrume’ dove rimase per alcuni mesi. “Confirmación de encomienda de Guimbal. Expediente de confirmación de la encomienda de Guimbal en Oton a Esteban de Somoza y Losada. Resuelto. [f] 02-02-1651” AGI: Filipinas,50,N.20
40 Nel 1630 era alfiere a Ternate. Fu poi nominato capo dei forti di San Lucas del Rume e di Santiago de los Caualleros di Tidore. Nel 1634 ottenne la licenza per Manila. “Confirmación de encomienda de Bito, etc. Expediente de confirmación de las encomiendas de Bito, Binca, Manliron y Malaguicay en las provincias de Leyte, Samar e Ibabao (Samar) a Francisco de Alfaro. Resuelto. [f] 22-08-1654” AGI: Filipinas,50,N.45
41 “Confirmación de encomienda de Santa Catalina. Expediente de confirmación de las encomiendas de Santa Catalina a Alonso Serrano. Resuelto. [f] 19-09-1638” AGI: Filipinas,49,N.25
42 “Meritos: Agustín Cepeda. Relación de Méritos y servicios de Agustín Cepeda, Gobernador de la gente de guerra de la fuerza de san Sebastián en la isla de Mindanao. Observaciones: Ampliada hasta 1667-03-10. [c] 01-07-1652” AGI: Indiferente,121,N.89
43 “Confirmación de encomienda de Casiguran, etc. Expediente de confirmación de las encomiendas de Casiguran y Palanan en Tayabas a Manuel Correa. Resuelto. [f] 28-11-1661” AGI: Filipinas,51,N.12
44 Manuel Correa, che era di servizio con la sua compagnia al forte di San Lucas del Rume, dove era capo il capitano Francisco de Zuniga fu promosso capo del forte allorquando Zuniga fu richiamato a Ternate per altri incarichi. Manuel Correa rimase a capo del forte del Rume fino a che non fu promosso aiutante del sergente maggiore. Il 3 aprile 1640 fu nominato, dal governatore Francisco Suarez de Figueroa, al posto dell’aiutante Juan Cerrano de Aguilera, aiutante del sergente maggiore. “Confirmación de encomienda de Casiguran, etc. Expediente de confirmación de las encomiendas de Casiguran y Palanan en Tayabas a Manuel Correa. Resuelto. [f] 28-11-1661” AGI: Filipinas,51,N.12
45 Nel 1653 aveva servito per 22 anni il re dei quali per 13 anni a Ternate. Dove servì come capo della galera per due volte, fu poi capo dei forti di Calomata, Don Xil, Chouo, Rume (‘su plataforma y rochela’).
“Confirmación de encomienda de Binalatonga, etc. Expediente de confirmación de las encomiendas de Binalatonga, Bolonguey y Telban en Pangasinan a Miguel de Guinea. Resuelto, [f] 09-12-1655” AGI: Filipinas,50,N.52
46 Nel 1643, Lope de Colindres, essendo soldato della compagnia del maestro di campo don Lorenço de Olasso, si imbarcò con lui per Ternate, dove ebbe a suo carico il forte di San Lucas del Rumen. “Confirmación de encomienda de Tulaque. Expediente de confirmación de la encomienda de Tulaque en Cagayan a Lope de Colindres. Resuelto, [f] 24-04-1649” AGI: Filipinas,50,N.2
47 Attorno al 1650, il capitano Martin Sanchez de la Cuesta, venne inviato su ordine del governatore Pedro Fernandez del Rio ai forti di San Lucas del Rumen e Chobo.
“Confirmación de encomienda de Caraga, etc, Martín Sánchez de la Cuesta, [f] 19-06-1659” AGI: Filipinas,51,N.1
48 Nell’aprile 1656, il capitano Francisco de Recauarren, era il capo del forte di San Lucas del Rume, ma essendo gravemente malato, aveva dovuto lasciare il comando del forte all’alfiere Juan García per andare a Ternate, dove poi Recabarren morì (prima del 25 maggio 1656).
“Ordine di Francisco de Esteybar” (Terrenate, 18 aprile 1656) (foglio14) in: “Confirmación de encomienda de Quinagon. Expediente de confirmación de las encomiendas de Quinagon en Leyte a Juan García. Resuelto[f]. 17-04-1692” AGI: Filipinas,57,N.7
49 Nell’aprile 1656 lo troviamo di guarnigione nel forte di San Lucas del Rume con la compagnia del capitano Francisco de Recauarren, che era il capo del forte, ma che essendo gravemente malato, aveva dovuto lasciare il comando del forte proprio all’alfiere Juan García per andare a Ternate, dove poi Recabarren morì (prima del 25 maggio 1656). Il 18 aprile 1656, Juan García, ricevette l’ordine di lasciare il forte nelle mani dell’aiutante Pedro de la Mota. Nel forte del Rume, Juan García, lavorò anche alle fortificazioni.
“Ordine di Francisco de Esteybar” (Terrenate, 18 aprile 1656) (foglio14) in: “Confirmación de encomienda de Quinagon. Expediente de confirmación de las encomiendas de Quinagon en Leyte a Juan García. Resuelto[f]. 17-04-1692” AGI: Filipinas,57,N.7
50 “Ordine di Francisco de Esteybar” (Terrenate, 18 aprile 1656) (foglio14) in: “Confirmación de encomienda de Quinagon. Expediente de confirmación de las encomiendas de Quinagon en Leyte a Juan García. Resuelto[f]. 17-04-1692” AGI: Filipinas,57,N.7
51 “Confirmación de encomienda de Silan, etc. Expediente de confirmación de las encomiendas de Silan e Indan en Tondo a Antonio de Ortega. Resuelto. [f] 29-08-1690” AGI: Filipinas,56,N.10
52 “Confirmación de encomienda de Silan, etc. Expediente de confirmación de las encomiendas de Silan e Indan en Tondo a Antonio de Ortega. Resuelto. [f] 29-08-1690” AGI: Filipinas,56,N.10
53 “Confirmación de encomienda de Silan, etc. Expediente de confirmación de las encomiendas de Silan e Indan en Tondo a Antonio de Ortega. Resuelto. [f] 29-08-1690” AGI: Filipinas,56,N.10
54 Il 4 aprile 1662 fu nominato dal governatore Agustin de Cepeda capo del Rume carica che tenne fino al 23 aprile 1662, lasciò il comando del forte all’aiutante Phelipe (y Ay ?), quest’ultimo doveva rimanere a capo del forte fino a che non fosse giunto il capitano don Diego de Vluiarri che era a capo del forte di San Miguel dell’isola di Puli Cauallo e che era stato promosso a capo del forte del Rume. Tornò a Manila il 30 giugno 1662. “Confirmación de encomienda de Tagui, etc. Expediente de confirmación de las encomiendas de Tugui (sic por Tagui)por otro nombre Masinloc, Sigayan, Ala Alan, Buquil, Bolinao y Agno en Pangasinan a Nicolás Jurado. Resuelto. [f] 28-04-1676” AGI: Filipinas,54,N.3
55 “Confirmación de encomienda de Tagui, etc. Expediente de confirmación de las encomiendas de Tugui (sic por Tagui)por otro nombre Masinloc, Sigayan, Ala Alan, Buquil, Bolinao y Agno en Pangasinan a Nicolás Jurado. Resuelto. [f] 28-04-1676” AGI: Filipinas,54,N.3
56 “Confirmación de encomienda de Tagui, etc. Expediente de confirmación de las encomiendas de Tugui (sic por Tagui)por otro nombre Masinloc, Sigayan, Ala Alan, Buquil, Bolinao y Agno en Pangasinan a Nicolás Jurado. Resuelto. [f] 28-04-1676” AGI: Filipinas,54,N.3
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