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Scritto da Marco Ramerini 2000-2007/2023
5.0/5.1 Le difese della città del Re di Tidore: Lugar Grande De El Rey (Soa Siu)
5.2 FUERTE DE LOS PORTUGUESES
Nome spagnolo: Fuerte de los Portugueses
Nome portoghese: Fortaleza dos Reis Magos
Nome attuale: ?
CRONOLOGIA:
Portoghese: 6 gennaio 1578-19 maggio 1605
Conquistato dagli olandesi il 19 maggio 1605 poi abbandonato.
Spagnolo: c.1609 – 9 luglio 1613
Olandese: 9 luglio 1613- agosto/novembre (?) 1613
Questo è il forte costruito a Tidore dai portoghesi nel 1578, dopo la perdita della fortezza di Ternate ‘…de haver hecho los nuestros otra fortaleza en la isla de Tidore, dos leguas de la otra de Ternate que se perdió…’ 1. Il forte fu costruito dietro richiesta del re di Tidore, che così facendo intendeva controbilanciare lo strapotere del suo rivale il sultano di Ternate. I Portoghesi furono ben felici di accettare l’offerta, anche se a Tidore furono principalmente degli ospiti e non recuperarono mai la posizione di dominio che avevano avuto negli anni precedenti quando controllavano l’isola di Ternate. La costruzione di questo forte fu iniziata il 6 gennaio 1578, da Sancho de Vasconcellos, ed esso venne per questo chiamato ‘Fortaleza dos Reis Magos’.
Il forte ‘… de los portugueses que estaba en el lugar grande del Rey de Tidore’ 2, era situato a nord di Soasiu ad una distanza che varia tra i 750 metri3 e i 1500 metri4 a secondo delle testimonianze. La nuova fortezza era di forma quadrata con i lati ‘…por cada parte de 30 braças’5, su due angoli opposti erano stati costruiti due baluardi, questa fortezza viene descritta come ‘…muy fraca e que facilmente se pode tomar’, la costruzione era di pietra ‘emsonsa’.
Nelle vicinanze del forte si sviluppò presto una piccola cittadina abitata da casados portoghesi con le loro famiglie, da soldati spagnoli (erano soldati delle spedizioni di Sarmiento e Morón che erano rimasti a Tidore), mercanti e indigeni: ‘Está a povoação dos portugheses posta a lungo da praia, em hum sitio muito aprazivel e sadio. Terá acerca de 60 casados portugheses com suas molheres e cincoenta soldados castilhanos, afora dos mercadores que vem e vão com a nao da carreira e outra gente da terra.’ Nell’abitato i gesuiti avevano un appezzamento di terreno che misurava 70 ‘braças’ di lunghezza e 65 ‘braças’ di larghezza, qui nel 1588 venne costruita una chiesa che considerando anche la cappella era lunga 15 ‘braças’ e larga 7 ‘braças’. Insieme alla chiesa i gesuiti avevano una casa con magazzino, un refettorio e una casa per i ragazzi. Tutte queste costruzioni erano di legno e si trovavano in un ottima posizione: ‘…da levante tem o mar e atrás tem vista do gune (il vulcano di Tidore), e por todas as partes tem vista muito aprazivel.’6 Durante tutto il periodo di controllo Portoghese (1578-1605), il villaggio abitato dai casados portoghesi non venne mai protetto da mura, infatti durante l’attacco olandese del 1605 le donne e i bambini furono costrette a rifugiarsi dentro il forte del re di Tidore essendo il forte portoghese troppo piccolo per ospitarli tutti. Il motivo per cui non venne mai costruita una cinta muraria o per lo meno una ‘tranqueira’ attorno al villaggio è da trovare nell’opposizione a questo da parte del re di Tidore.7
Un ambigua descrizione della fortezza portoghese ci viene data dal “Livro das cidades e fortalezas que a coroa de Portugal tem nas partes da India …” scritto nel 1582: la fortezza viene descritta come piccola e di poca importanza, i suoi baluardi erano di ‘pedra e barro’, secondo questa testimonianza essa era stata costruita ‘…em hum outeiro alto (que chamão de Cachilduquo) que fica senhoreando a cidade principal da Ilha’ dove risiedeva il re dell’isola, la città del re era situata a circa ‘hum tiro de berço’ (un tiro de berço corrisponde ad una distanza tra 300 m. e 400 m.) dalla fortezza. Qui sembra che la fonte faccia un po’ di confusione con il forte del Re di Tidore, indicando il forte portoghese situato su di un “outeiro alto” che dominava la città principale dell’isola, mentre in effetti tutte le altre testimonianze indicano proprio nella mancanza di una posizione dominante sulla città il punto debole della fortezza portoghese a Tidore.8
Il forte portoghese di Tidore rimase l’ultimo baluardo della presenza portoghese nelle Molucche, esso fu attaccato nel maggio 1605 da una flottiglia di navi olandesi (5 grosse navi e 4 patacchi, comandate dal vice-ammiraglio Cornelis Bastiaensz, con un totale di poco più di 200 uomini, secondo il gesuita Luís Fernandes). Le imbarcazioni olandesi, che erano parte delle flottiglia dell’ammiraglio Steven van der Hagen, giunsero a Tidore il 2 maggio 1605, dove ancorarono nelle vicinanze della punta di ‘Saconora’9. Pochi giorni dopo, il 5 maggio, ebbero un duro scontro con due imbarcazioni portoghesi10 che erano alla fonda nel porto di Tidore, le imbarcazioni erano state posizionate dai portoghesi di fronte alla città di Tidore dove erano state costruite due trincee (‘twee schansen’) a difesa delle navi, lo scontro durò circa un ora (due ore secondo il gesuita Luís Fernandes) e si concluse con la cattura di entrambe le imbarcazioni portoghesi, a cui gli olandesi, nei giorni successivi, dopo aver preso l’artiglieria, dettero fuoco. Le perdite olandesi in questo scontro furono di tre morti e diciassette feriti, mentre il bottino fu di solo sette pezzi d’artiglieria. Da parte portoghese i morti furono due e alcuni i feriti.
Nonostante la sconfitta in questo primo scontro, i portoghesi della fortezza di Tidore, comandati da Pedro Álvares de Abreu, non si arresero alla vista delle navi (a differenza di quanto era accaduto poco prima ad Ambon) e alla facilità con cui gli olandesi avevano distrutto i due galeoni, ma costrinsero gli olandesi a combattere. Circa un mese prima dell’arrivo delle navi olandesi, i portoghesi avevano saputo, da una nave inglese (quella di Henry Middleton), la notizia del prossimo possibile arrivo della flotta nemica e si erano immediatamente dati da fare a rinforzare la fortezza, ai cui lavori avevano partecipato anche i sacerdoti, le donne e i bambini. Nonostante gli sforzi, la fortezza era poco armata, aveva solo 11 pezzi d’artiglieria e di questi sei o sette non potevano raggiungere il posto dove dovevano stare, inoltre anche il numero dei difensori era esiguo, circa settanta uomini di cui solo trenta che potessero ben guerreggiare, ci dice il gesuita Luís Fernandes, che fu uno dei superstiti. Netto è il contrasto con la potenza di fuoco della flotta olandese che aveva circa 120 pezzi d’artiglieria. Oltre a questa schiacciante superiorità gli olandesi chiamarono in loro aiuto il sultano di Ternate e si garantirono la neutralità del re di Tidore che si rintanò nella sua fortezza ad osservare gli avvenimenti.
Il 14 maggio, 150 soldati olandesi, comandati dal capitano Jansz-Mol (capitano della nave ‘de Gelderland’) e dal capitano la Derre (van der Perre o van de Verre), sbarcarono nelle vicinanze del forte, dove attaccarono ed incendiarono due villaggi, uno situato a nord del forte, l’altro a sud che appartenevano ai portoghesi. Il sultano di Ternate, che il 16 maggio era giunto con quattordici ‘caracoras’ e circa 2000 uomini, sbarcò 500 dei suoi soldati e secondo le fonti olandesi attese lo svolgersi degli eventi (nella testimonianza del gesuita Luís Fernandes, invece i ternatesi parteciparono attivamente all’attacco, costruendo la trincea e partecipando all’assalto finale). Gli olandesi nel frattempo, a nord del forte, avevano costruito una trincea (secondo il gesuita Luís Fernandes furono i ternatesi a costruire la ‘tranqueira’), composta da barili riempiti di terra, dalla quale iniziarono a canoneggiare il forte, che era anche sotto il tiro costante dell’artiglieria delle navi. A partire dalla mattina del 17 maggio, la fortezza fu intensamente bombardata per due giorni, ma nonostante il massiccio bombardamento, i portoghesi non persero nessun uomo ed ebbero in questi due primi giorni di bombardamento solo un ferito leggero.
Il terzo giorno, 19 maggio 1605, gli olandesi dopo aver nottetempo avvicinato al forte l’artiglieria e aver disposto di fronte alla fortezza tutte le imbarcazioni cominciarono dalla mezzanotte a bombardare ancora più intensamente il forte.
Allo stesso tempo iniziarono a sbarcare le truppe che si posizionarono dietro la batteria, poi, all’alba, accortesi di una breccia nelle mura (la breccia era situata ‘debaixo do baluarte do capitão’ secondo la testimonianza del gesuita Luís Fernandes) tentarono di entrare nel forte, Jansz-Mol (Jan Janszen Moll) alla testa dei suoi soldati attaccò con impeto il lato delle mura dove era la breccia, e Mol con altri sette soldati riuscì ad entrare nel forte, ma i difensori, che si erano rifugiati nelle torre delle polveriera, non si persero d’animo e contrattaccarono duramente riuscendo a respingere gli olandesi e addirittura li inseguirono verso la trincea, ma a questo punto la sfortuna si accanì contro i portoghesi, infatti un colpo di artiglieria sparato dalla nave olandese ‘de Gelderland’ colpì la torre della polveriera, proprio nel momento in cui i portoghesi stavano gridando alla vittoria, la torre saltò in aria e con essa anche i sessanta uomini che erano a sua difesa, l’enorme scoppio provocò la morte di molti difensori e un enorme squarcio nelle mura del forte. Gli olandesi rianimati dall’accaduto passarono nuovamente al contrattacco e i soldati portoghesi, furono costretti ad abbandonare il forte rifugiandosi nella citta del Re di Tidore ‘lugar de Tidor’ . I ternatesi che fino ad allora si erano limitati ad osservare la situazione, secondo la versione riportata deagli olandesi, una volta visto l’esito della battaglia si dettero al saccheggio delle abitazioni. Tutta la battaglia per il forte costò agli olandesi solo due morti e otto feriti; mentre i portoghesi ebbero secondo le fonti olandesi settantatre morti e 13 feriti, secondo il gesuita Luís Fernandes i morti portoghesi causati dallo scoppio della polveriera furono una trentina. Le famiglie dei portoghesi che risiedevano a Tidore, e che al sopraggiungere della flotta olandese si erano rifugiate in una ‘casa fuerte’11 situata in un luogo inaccessibile sopra un alta montagna non lontana dalla fortezza, dopo la resa dei pochi soldati portoghesi rimasti, decisero di seguire la loro sorte e assieme a loro furono esiliati da Tidore, gli olandesi dettero ai superstiti (secondo la versione olandese circa 500 persone, tra loro anche il gesuita Luís Fernandes, superiore della missione gesuitica delle Molucche; 400 persone secondo il gesuita Luís Fernandes) quattro imbarcazioni oltre a una barca offerta dal Re di Tidore, con le quali si trasferirono, via Siau, a Oton nell’isola di Panay (Filippine) dove giunsero tra la fine di giugno e i primi giorni di luglio 1605. Il forte portoghese di Tidore fu conquistato dagli olandesi il 19 maggio 1605.12
Dopo lo scoppio della polveriera, il forte doveva essere ridotto molto male, infatti gli olandesi non lo ricostruirono e non lo occuparono con una guarnigione, questo sembra sia dovuto comunque principalmente a causa dell’esiguo numero delle truppe che erano a bordo delle navi del vice-ammiraglio Cornelis Bastiaensz. Gli olandesi mantennero a Tidore solo una fattoria, infatti nel 1606, gli spagnoli che passarono da Tidore prima di attaccare Ternate, catturarono un fattore e tre marinai nella fattoria olandese inoltre trovarono 2000 ducati, della mercanzia e molte armi.13 Secondo quello che dichiarò, al momento della sua cattura da parte degli spagnoli nel 1606, il fattore di Tidore, Jacome Joan, il re di Tidore all’indomani della presa del forte portoghese aveva giurato fedeltà agli olandesi e aveva richiesto la loro protezione, offrendo loro la costruzione di un forte dove poter far stazionare le truppe per la difesa dell’isola, ma dal momento che il comandante della flotta (Cornieles Bastian, Cornelis Bastiaansz), che aveva conquistato il forte portoghese, non aveva abbastanza uomini da lasciare a guarnigione dell’isola, su specifica richiesta del re fu deciso di lasciare solo alcuni olandesi in una fattoria per commerciare. Il re di Tidore si impegnò anche a difendere gli olandesi rimasti sull’isola ed a garantire agli olandesi l’esclusiva sul commercio dei chiodi di garofano.14 Secondo le informazioni raccolte da Esquivel nel 1605 al suo arrivo nelle Filippine, il forte di Tidore non era dei più robusti e possenti ‘…me dizen è bien debil’, nonostante questo egli giudicava difficile per una flotta di sole 5 navi conquistarlo. Esquivel come abbiamo visto sbagliava in questo giudizio, ma giustamente esprimeva il parere che anche se gli olandesi fossero riusciti a conquistare il forte non avrebbero potuto occuparlo con una grossa guarnigione, per cui all’arrivo della spedizione di Acuña esso sarebbe stato facilmente riconquistabile.15
I resti del forte portoghese non dovettero aver attirato neanche l’attenzione di Acuña e di Esquivel dal momento che dopo la conquista di Ternate, gli ordini lasciati ad Esquivel da Acuña erano di costruire un nuovo forte spagnolo nell’isola di Tidore. Nella descrizione che fa Esquivel del sito scelto per la costruzione di questa nuova fortezza viene fatto anche un accenno al vecchio forte portoghese: il posto scelto per il nuovo forte era molto vicino alla città del re (‘lugar del Rey’) e a circa un quarto di lega da dove stava il forte che venne bruciato ‘…cosa de un quarto de legua de donde antes estaba, la que se boló y en la misma parte que dicen que Hurtado de Mendoça quizo hacerla quando estuvo aquí’ La fortezza ‘que se boló’ era senza dubbio il vecchio forte dei portoghesi, conquistato dagli olandesi, il 19 maggio 1605, grazie allo scoppio della polveriera del forte.16
Anche successive relazioni olandesi ci confermano che il forte tra il 1606 e il 1608 doveva essere abbandonato: il forte portoghese viene citato nella descrizione delle difese delle città di Tidore fatta nel rapporto dell’ammiraglio Matalieff (1607), infatti a protezione del lato nord della città, alla distanza di un grosso tiro di cannone (un tiro di cannone è approssimativamente tra 600 m. e 1000 m.) c’era il vecchio forte portoghese. Davanti alla città nel mare c’era una barriera corallina che poteva essere attraversata solo con l’alta marea, essa iniziava da sud della città ed arrivava fino al forte portoghese.17 Nel giugno 1608, un nuovo rapporto olandese che descrive lo stato di difesa della città di Tidore, ci indica che a causa della presenza della barriera di corallo davanti alla città, il solo luogo idoneo ad uno sbarco di truppe, era di fronte al vecchio e dilapidato forte dei portoghesi che era situato a un ‘gootelincx shoot’ dalla città, qui infatti la barriera corallina terminava e rendeva possibile lo sbarco. Il vecchio forte non sembra essere stato mantenuto dagli spagnoli in stato di difesa, viene infatti descritto come dilapidato, ma il terreno circostante era coperto da boscaglia e questo permetteva agli spagnoli di tentare di respingere lo sbarco, inoltre il percorso da compiere lungo la spiaggia per giungere alla città era percorribile solo con la bassa marea, il sentiero che portava alla città era stretto e bloccato da palizzate di bamboo che rendevano difficoltosa un avanzata delle truppe e che potevano rallentare la marcia dei soldati olandesi.18 Tutte queste difficoltà dissuasero gli olandesi dal tentare un attacco a Tidore.
Il fatto che il forte fosse situato dove era il punto di sbarco più vicino alla città di Tidore rendeva comunque il suo controllo di fondamentale importanza per le difese della città. Nel 1609, il governatore Vergara conscio dell’importanza del forte dei portoghesi decise di ricostruirlo ‘… hiço de nuebo los fuertes de Marieco el fuerte vejo de portugueses’ ‘Que fortifico en la isla de Tidore el lugar de Marieco y el fuerte que los olandeses ganaron a los portugueses el ano de seiçientos y çinco’.19 Anche se la successiva testimonianza di Azcueta sembra smentire che un qualche lavoro sia stato effettivamente fatto a questo forte durante i pochi mesi (marzo 1609-febbraio 1610) di governo di Vergara. Infatti, il forte portoghese viene nuovamente menzionato, nel 1610, in un rapporto stilato dal governatore di Ternate, Cristobal de Azcueta: il governatore Azcueta nei primi mesi del suo governo a Ternate visitò l’isola di Tidore, dove oltre che a localizzare il sito dove costruire la nuova fortezza spagnola, visitò anche il luogo dove erano i resti della vecchia fortezza portoghese (‘la fuerca vieja de los Portuguesses que estaua por el suelo perdida’), egli in accordo con i propri capitani decise di ripristinare in parte il forte, per via del buon porto che aveva (‘… por el buen puerto que tiene, y no auello mexor en esta isla de Tidoro …’). Venne così utilizzato il vecchio terrapieno dove venne eretto un parapetto, e dove furono stazionati 16 soldati con 3 pezzi d’artiglieria. Saggiamente Azcueta non dette retta al re di Tidore e ai suoi ‘cachiles’, che chiedevano agli spagnoli di fortificare il solo forte dei portoghesi e non di costruirne uno nuovo sopra la loro città. Infatti Azcueta giudicò il vecchio forte troppo lontano dalla città del re per poterla difendere e controllare e fu così che, come vedremo, decise la costruzione del forte di Tahula.20 A conferma del parziale ripristino del vecchio forte da parte degli spagnoli, un rapporto olandese del 1610 ci informa che il vecchio forte portoghese, aveva una gurnigione di 13 soldati spagnoli e nel forte erano stati montati 2 cannoni.21
Nella primavera del 1613, subito dopo la conquista olandese di Marieco, febbrili furono i lavori per portare questo forte ad un seppur minimo stato di difesa. Esso viene ancora considerato importantissimo nelle difese della città di Tidore, per questo il re di Tidore, chiese a de Silva di ordinare che questo forte venisse immediatamente ripristinato e rinforzato.22 De Silva, dette immediatamente ordine che esso fosse fortificato, allo scopo pose sotto il diretto controllo del Principe di Tidore i lavori per la fortificazione del ‘fuerte de los portuguéses’, mentre mise sotto il controllo del Re i lavori all’altro forte che giudicava indispensabile nelle opere di difesa della città, il forte di Tahula (‘… la fortificacion de arriba’ …). Egli ordinò inoltre di abbandonare ogni altro lavoro di fortificazione lungo la riva (probabilmente era questo il ‘baluarte del Principe’), dal momento che da quella parte era presente la barriera corallina, che impediva qualsiasi tentativo di sbarco. Per velocizzare i lavori tutti i tagliapietre presenti a Ternate furono inviati a Tidore, venne ordinata anche la costruzione di alcuni forni per cuocere i mattoni sia a Tahula che al ‘fuerte de los portuguéses’.23
Un accenno al forte dei portoghesi e alla sua dotazione di artiglieria pochi mesi prima dell’attacco olandese, ci è offerto nella relazione lasciata dal capitano inglese John Saris, che nell’aprile 1613 visitò Tidore. Infatti dopo che gli inglesi si erano fermati nelle vicinanze del forte di Tohula, la sera ancorarono con l’assistenza del capo delle galere Gomez a circa una lega e mezza di distanza dal forte, qui la mattina successiva gli inglesi si accorsero di essere nelle vicinanze di una batteria di 8 cannoni che durante la notte non avevano notato e che evidentemente era quanto rimaneva del forte dei portoghesi dopo i lavori di fortificazione messi in atto dagli spagnoli.24
Il re di Tidore nel giugno 1613, cambiò parere sull’utilità di ripristinare il forte dei portoghesi, infatti in una lettera a Geronimo de Silva faceva presente di essere stato a vedere il forte, che viene descritto come poco robusto ‘… tan flaco por ser de piedra sobre piedra’, che dubitava molto della sua utilità in caso di attacco, egli suggeriva dietro consiglio dei suoi ‘cachiles’ a de Silva di smantellarlo e di concentrare tutti gli sforzi sulle difese della città di Tidore.25 La risposta di Geronimo de Silva comunque non lasciava margini di discussione, egli considerava il forte dei portoghesi di importanza basilare per le difese della città e questo per diversi motivi: il primo per la grande ‘opinion’ che il forte aveva, il secondo per essere stato difeso molte altre volte dagli attacchi nemici con meno soldati di quelli che erano presenti al momento, infine era opinione di de Silva, che mai gli olandesi sarebbero stati così folli da attacare e mettere le proprie truppe tra due forti dove erano soldati spagnoli. Il governatore ordinava di continuare nei lavori di fortificazione del forte e di liberare dalla boscaglia la zona attorno al forte per la lunghezza di un tiro d’archibugio. Egli era convinto che gli olandesi in caso di attacco a Tidore dovevano per forza far sbarcare le proprie truppe in corrispondenza del forte dei portoghesi.26
Fu infatti questo forte, quello attaccato da Pieter Both nel luglio 1613 con una flotta di 12 navi e al comando di 700-800 soldati, tra cui 50 mercenari giapponesi assunti da Hendick Brouwer e con una flotta di 40 ‘caracoas’ e circa 2000 ternatesi.
Il 7 luglio, alle 5 di pomeriggio, 13 navi olandesi salparono da Malayo dirette a Tidore, un’imbarcazione rimase a guardia del forte di Marieco el Grande, che era stato conquistato pochi mesi prima. Le altre si portarono in vista della città grande del re. Il principale obbiettivo dell’attacco era la grande città di Tahula (cioè il Lugar Grande de el Rey, Soa Siu), ma a causa della mancanza di un luogo idoneo dove poter ancorare la flotta, fu deciso di attaccare per prima cosa il vecchio forte portoghese, situato a circa ½ ora dalla città (‘que es ántes de llegar á el pueblo grande de Tidore, aun no un cuarto de legua’) e di fronte al quale era situato l’ancoraggio più vicino alla città. La sera dell’8 luglio 1613, 12 navi olandesi attraccarono di fronte al vecchio forte, la guarnigione spagnola, che nella stessa giornata era stata rinforzata da 40 soldati, aprì il fuoco e bombardò incessantemente le imbarcazioni nemiche allo scopo di costringerle ad abbandonare l’ancoraggio ma gli olandesi tennero duro.
Il giorno dopo, 9 luglio 1613, all’alba, gli olandesi, con 4 navi batterono con l’artiglieria il vecchio forte dei portoghesi per più di tre ore, sparando più di 200 colpi, poi vennero sbarcate 8 compagnie di soldati, circa 800 uomini, oltre a molti ternatesi che immediatamente assaltarono il forte, dopo 1 ora e ½ di continui assalti, le truppe olandesi riuscirono ad entrare nel forte, gli spagnoli combatterono accanitamente fino alla morte, nonostante questa fiera resistenza degli spagnoli il forte fu conquistato dagli olandesi, le perdite per gli spagnoli furono molto gravi, infatti rimasero uccisi, in questa battaglia, secondo le fonti olandesi 63 dei loro migliori soldati (circa 50 secondo le fonti spagnole) di cui 48 spagnoli e 15 mestiços e papangers. Dal lato olandese i morti furono 8 (Coen più precisamente parla di 9 olandesi, 2 giapponesi e 1 indiano) oltre a 12-14 feriti. Gran parte dei soldati veterani e più esperti delle Molucche morirono in questa battaglia (‘… me mató en el fuerte de los portuguéses la gente […] que era de la mejor y mas briosa que abia en estas islas …’27). Secondo quanto testimoniano le fonti olandesi, sembra che i soldati spagnoli avessero ricevuto la sera prima dello scontro il sacramento dell’estrema unzione. Gerónimo de Silva ci informa che a difesa del forte gli spagnoli avevano una guarnigione composta da 47 soldati spagnoli oltre a 5 artiglieri e marinai, quindi un totale di 52 uomini. Inoltre, ci dice Both, due soldati spagnoli che si erano nascosti tra i morti, uscirono fuori dopo mezz’ora dalla fine della battaglia e si misero a combattere, essi vennero fatti prigionieri dagli olandesi e furono gli unici superstiti della guarnigione spagnola. L’inattività degli alleati tidoresi secondo il governatore Geronimo de Silva fu una delle cause principali di questa pesante sconfitta subita dagli spagnoli, infatti se durante l’attacco al forte, truppe tidoresi avessero attaccato alle spalle gli olandesi lo scontro avrebbe potuto avere tutt’altro esito.28 Per fortuna degli spagnoli, i successivi attacchi portati contro il forte di Socanora e la stessa città di Tidore non ebbero successo per cui gli olandesi dopo questo parziale risultato devono essere stati indecisi su cosa fare con il forte conquistato, infatti nei primi giorni di agosto del 1613 ancora occupavano il vecchio forte, ne sono testimonianza due lettere scritte il primo e il due agosto 1613 da Lourens Real e Jacques Specx.29 Comunque in seguito a causa della scarsità delle loro truppe, gli olandesi smantellarono e abbandonarono il vecchio forte dei portoghesi, ci informa di questo una lettera di Geronimo de Silva del 17 novembre 1613.30 Dopo i lavori di distruzione degli olandesi, il glorioso vecchio forte portoghese sparisce dalle cronache e non verrà più rioccupato dagli spagnoli, probabilmente perché completamente smantellato dagli olandesi e forse anche in virtù del completamento della nuova fortezza spagnola di Santiago de los Caballeros (Tohula).
Continua: Difese della città del Re: Forte di Tohula, Santiago de los Caballeros
INDICE:
1.0 Le Fortezze Spagnole nell’isola di Tidore 1521-1663: introduzione
3.0 Le spedizioni spagnole alle Molucche dopo l’unione con il Portogallo
4.0 I forti spagnoli dell’isola di Tidore 1606-1663
5.0/5.1 Le difese della città del Re di Tidore: Lugar Grande De El Rey (Soa Siu)
5.2 Fuerte de los portugueses (Fortaleza dos Reis Magos)
5.3 Forte di Tohula, Santiago de los Caballeros
6.0/6.1 Forte di Marieco
6.2/6.3 Forte di Tomanira
6.4 Forte di Chobo
6.5 Forte di Rume
1.0 Appendice: Isola di Puli Caballo
2.0 Appendice: Capitani di Tidore (Fortezza di Santiago de los Caballeros)
NOTE:
1 “Fr. Rui Vicente, provincial of India, to fr. Everard Mercurian, general, Goa 29-03-1579” in: Jacobs, H. “Documenta Malucensia II, 1577-1606” Doc. n° 13, 41
2 Colin-Pastells “Labor Evangelica” vol. III pp. 266 nota n°3
3 ‘… longe da povoação d’el-Rey tres tiros de spingarda’ un tiro d’espingarda è circa 250 m., per cui il forte era a circa 750 m. dalla città del re “Informação da cristandade de Maluco, dada ao Padre Provincial, do Padre António Marta, no anno 1588” Mardsen Collection n° 12876 in: Artur Basilio de Sá “Documentação para a historia das missões do padroado português do Oriente. Insulindia. Vol. 5 (1580-1595)” 116; pubblicata anche in: Jacobs, H. “Documenta Malucensia II, 1577-1606” Doc. n° 73, 268
4 ‘um quarto de légua’ ¼ di lega corrisponde all’incirca a 1480 m.
“Fr. Luís Fernandes’ report on the loss of Tidore and his voyage to Cebu, Cebu July 1605” in: Jacobs, H. “Documenta Malucensia II, 1577-1606” Doc. n° 179, 701
5 Una “braça” è 2,18 m. Per cui il forte doveva avere i lati lunghi circa 64 metri.
6 “Informação da cristandade de Maluco, dada ao Padre Provincial, do Padre António Marta, no anno 1588” Mardsen Collection n° 12876 in: Artur Basilio de Sá “Documentação para a historia das missões do padroado português do Oriente. Insulindia. Vol. 5 (1580-1595)” 116-117; pubblicata anche in: Jacobs, H. “Documenta Malucensia II, 1577-1606” Doc. n° 73, 268-269
7 “Fr. Antonio Pereira to fr. Claudio Acquaviva, Manila 24-06-1594” in: Jacobs, H. “Documenta Malucensia II, 1577-1606” Doc. n° 102, 401
8 Anonimo “Livro das cidades e fortalezas que a coroa de Portugal tem nas partes da India …,1582.” (Lisboa, 1960) foglio 66v
9 Punta situata poco a sud della città principale di Tidore.
10 Erano due galeoni, male artigliati e con pochi uomini a bordo, capitanati da Fernão Pereira de Sande e da Tomé de Torres.
11 Era questo il forte del re di Tidore, che secondo gli olandesi poteva essere preso solo per fame o sete.
12 “Fr. Gaspar Fernandes, provincial of Goa to fr. Claudio Acquaviva, general, Goa 6-11-1606” in: Jacobs, H. “Documenta Malucensia III, 1606-1682” Doc. n°10, 49
Colin-Pastells “Labor Evangelica” vol. III, 20-22
Middleton “The voyage of sir Henry Middleton to the Moluccas, 1604-1606” (London, 1943) 44-47
Prevost, Abate Antonio Francisco “Historia General de los viajes, ó nueva colección de todas las relaciones de los que se han hecho por Mar y Tierra… Tomo XIII: Viajes de los Holandeses a las Indias Orientales” (Madrid, 1773) 23-26
“Fr. Luís Fernandes’ report on the loss of Tidore and his voyage to Cebu, Cebu July 1605” in: Jacobs, H. “Documenta Malucensia II, 1577-1606” Doc. n° 179, 699-704
13 “Lettera di Acuña al Re, 8 aprile 1606” in Pastells “Historia general de Filippines” tomo V, pp. ccxvii-ccxix
Montero y Vidal, José “Historia general de Filipinas: desde el descubrimiento de dichas islas hasta nuestros dias” (Madrid, 1887) 151
Hanna – Des Alwi “Turbolent times past in Ternate and Tidore” (Banda Neira, 1990) 132
Secondo Diego Aduarte erano due gli olandesi trovati nella fattoria di Tidore: Aduarte, Diego “Historia de la Provincia del Sancto Rosario” In: Blair, E. H. e Robertson, J. A. “The Philippine Islands, 1493-1898” vol. 31, 249
14 “The Dutch factory at Tidore” In: Blair, E. H. e Robertson, J. A. “The Philippine Islands, 1493-1898” vol. 14, pp. 112-118 Vedi anche la versione dello stesso documento data da Pastells “Historia general de Filippines” tomo V, ccxx-ccxxi
15 “Carta de Juan de Esquivel al Rey, llegada a Filipinas, 06-07-1605” AGI: Patronato,47,R.1
16 “Lettera di Equivel al Re, Ternate, 2 maggio 1606” in Pastells “Historia general de Filippines” tomo V, ccxxix-ccxxx
17 “Rapporto del viaggio dell’ammiraglio C. Matelief, scritto nel 1607” in: Commelin “Begin ende voortgangh van de Vereenighde Nederlandtsche geoctroyeerde Oost-Indische Compagnie” (Amsterdam, 1646) Vol. 2, 63;
18 “Informatie van den stant van de Molucques, door Jan Bruyn, 12 may 1609” In: Opstall “De reis van de vloot van Pieter Willemsz Verhoeff naar Azie, 1607-1612” vol. II, 303
19 “Informaciones Lucas de Vergara Gaviria, 1611” AGI: Filipinas,60,N.12
20 “Cartas del Virrey Luis de Velasco (El Hijo) (1607-1611): 5-El Sargento Mayor Cristóbal de Azcoeta al Gobernador de las Filipinas Don Juan de Silva, sobre le estado de las fuerzas a su cargo. Fuerza de Terrenate, 23-IV-1610” AGI: Mexico, 28, N.2
21 “Viaggio dell’ammiraglio Pieter W. Verhoeven, scritto nel 1610” in: Commelin “Begin ende voortgangh van de Vereenighde Nederlandtsche geoctroyeerde Oost-Indische Compagnie” 112
22 “Carta que escribió el rey de Tidore á el gobernador don Gerónimo de Silva, Tidore, 30 de marzo de 1613” in: AA. VV. “Correspondencia” 93
23 “Carta que el gobernador don Gerónimo de Silva escribió al rey de Tidore, Terrenate, 31 de marzo de 1613” in: AA. VV. “Correspondencia” 94
24 Kerr, Robert “A General History and Collection of Voyages and Travels, Vol. VIII.” Sec. XV. “Eighth Voyage of the English East India Company, in 1611, by Captain John Saris” Sec. 4. “The Voyage of Captain Saris, in the Clove, towards Japan, with Observations respecting the Dutch and Spaniards at the Molucca Islands”
25 “Carta que escribió el rey de Tidore á el gobernador don Gerónimo de Silva, Tidore, 30 de junio de 1613” in: AA. VV. “Correspondencia” 134
26 “Tanto de carta que escribió don Gerónimo de Silva á el rey de Tidore, Terrenate, 1 de jullio de 1613” in: AA. VV. “Correspondencia” 135-137
27 “Tanto de carta que el gobernador don Gerónimo de Silva escribió á el señor don Juan de Silva, su capitan general, Terrenate 18 de jullio de 1613” in: AA. VV. “Correspondencia” 148
28 Rietbergen, P. J. A. N. “De eerste landvoogd Pieter Both, 1568-1615” Vol. I, 100-101; Vol. II, “Verhaal Both” 349-352 e “Brief 15” 284-286
Coen, J. P. “Aanval op Tidore” In: Colenbrander, H. T. “Jan Pietersz Coen. Bescheiden omtrent zijn bedrijf in Indië” (s’-Gravenhage, 1919-1953) vol. I, 16-21
Wessels, C. “De katholieke missie in de Molukken, Noord Celebes en de Sangihe eilanden. Gedurende de spaansche bestuursperiode, 1606-1677” (Tilburg, 1935), 50-51
Pérez, Lorenzo O.F.M. “Historia de las misiones de los Franciscanos en las islas Malucas y Célebes” In: “Archivum Franciscanum Historicum n°VII” (Firenze, 1914), 221-222
“Carta que el Rey de Tidore escribió á el gobernador don Gerónimo de Silva sobre la perdida del fuerte de los portuguéses, cuyo original queda en poder de su señoria, Tidore, 9 de jullio 1613” In: AA. VV. “Correspondencia” 138 Vedi anche diverse altre lettere che trattano del fatto: AA. VV. “Correspondencia” 138-179
29 “Message from Jacques Specx written at the conquered Portuguese fort on the island of Tidor, 1613” ARA: VOC 1056, fols. 87-92
“Message from Lourens Rael at the conquered Portuguese fort on Tidor, 1613” ARA: VOC 1056, fols. 119-126
Citati anche in: van Veen-Klijn “A guide to de sources of the history of Dutch-Portuguese relations in Asia, 1594-1797” (Leiden, 2001)
30 “Tanto de carta que el gobernador don Gerónimo de Silva escribió á el rey de Tidore, Terrenate en 17 de noviembre de 1613” in: AA. VV. “Correspondencia” 178-179
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