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I forti periferici degli spagnoli alle isole Molucche (1606-1677)

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Scritto da Marco Ramerini, 2005 (edizione 2021)

In questo testo descrivo le informazioni che, negli anni, ho raccolto riguardo agli avamposti spagnoli nelle isole periferiche delle Molucche, quindi escludendo le isole di Ternate e Tidore. Il controllo spagnolo, infatti, non si limitò soltanto alle due isole principali di Tidore e Ternate, che sono trattate in dettaglio in altri miei studi.1 Gli spagnoli ebbero presidi anche in numerose altre isole dell’arcipelago delle Molucche. Di questi presidi si riscontrano informazioni in vari documenti dell’epoca custoditi principalmente nell’Archivio delle Indie di Siviglia.

L’occupazione per alcuni anni di alcuni punti chiave in altre isole fu un tentativo da parte degli spagnoli di tamponare lo strapotere di mezzi e soldati con cui gli olandesi reagirono dopo la conquista spagnola di Ternate.2 Gli olandesi puntarono a controllare il commercio dei chiodi di garofano e della noce moscata. Gli spagnoli perdenti nel controllo commerciale di questi beni tentarono perlomeno, senza però un successo duraturo, di poter controllare i beni di prima necessità quali principalmente il sago e il riso che venivano importati da Halmahera e Bacan. Inoltre tentarono di estendere il loro controllo tramite la conversione al cristianesimo degli indigeni. Ciò si tradusse spesso in richieste di protezione agli spagnoli da parte dei villaggi cristiani delle isole.

Oltre a una moltitudine di posti fortificati a Ternate e Tidore, gli spagnoli mantennero a volte per pochi anni alcune postazioni fortificate anche nelle isole periferiche di Halmahera, Morotai e Sulawesi, posti importanti per il mantenimento dei presidi principali perché permettevano l’approvvigionamento di sago e altro cibo indispensabile per le guarnigioni maggiori e per il sostentamento della popolazione delle isole di Ternate e Tidore, isole dove a causa della conformazione del terreno e del continuo stato di guerra in cui versavano non permettevano la coltivazione di tali prodotti.3

1-ISOLA DI HALMAHERA (Batachina):

L’isola di Halmahera è l’isola più grande delle Molucche. In quest’isola gli spagnoli mantennero per alcuni anni diversi avamposti fortificati, Quest’isola era particolarmente importante per l’approvvigionamento di cibo per le guarnigioni spagnole di Ternate e Tidore. Secondo quanto scrive Rios Coronel nel 1621, gli spagnoli avevano 2 forti nell’isola di Halmahera.4 Nelle mie ricerche ho trovato i seguenti presidi spagnoli: San Juan de Tolo. Sabugo, Tafongo, Aquilamo, Payage e Jailolo.5

San Juan de Tolo, Toló6, Tollo

(Nome attuale: ?) (24 giugno 1606 – agosto 1613)

CAPITANI DI TOLO:

Juan Cortes: giugno 1606-agosto 1606

Juan de la Torre: agosto 1606-(il 14 aprile 1610 Juan de la Torre è a Tolo come capo del presidio.7

Juan de Espinosa: 1609

Francisco Bera (Vera) y Aragón (alfiere):

Francisco Bera (Vera) y Aragón (alfiere): -agosto 1613

Francisco Ribera y Aragón governò Tolo per due volte per un periodo complessivo di oltre tre anni.

La città di Tolo si trova lungo la costa orientale della penisola più settentrionale dell’isola di Halmahera. Questa parte dell’isola di Halmahera fronteggia la costa meridionale dell’isola di Morotai. Questa area era già stata in parte cristianizzata dai portoghesi nel sedicesimo secolo.

Nel 1569, in epoca portoghese, la città di Tolo, viene descritta da Rebelo, come non solo la più grande città della zona di Moro, ma anche come la più grande di tutte le Molucche. Sotto il governo di Bernaldim de Sousa (1549-1552), Tolo venne fortificata con la costruzione di “tranqueiras” e con artiglieria.8

Nel 1606, poco dopo la partenza di Acuña, gli spagnoli, comandati da Lucas de Vergara Gabiria, organizzarono una spedizione punitiva contro i ribelli che si erano rifugiati nell’isola di Halmahera, oltre alla distruzione di alcuni villaggi dei ribelli, il risultato più duraturo di questa spedizione fu la sottomissione e la promessa di conversione al cattolicesimo della città di Tolo, capoluogo della provincia di Moro e dei villaggi di Chiava (Cawa o Tjawa) e Samafo (Camafo).9

La città di Tolo, venne nominata San Juan de Tolo (São João do Tolo), perché gli spagnoli vi arrivarono il 24 giugno 1606, il giorno di San Giovanni Battista. In questo luogo, su richiesta dei cristiani del villaggio, venne subito eretta una croce.10

Tutta la zona di Moro, aveva già dato buoni frutti di conversione al cattolicesimo durante la presenza portoghese. A presidio della fortezza di Tolo, rimasero una ventina di soldati spagnoli comandati da Juan Cortes, nominato capitano di Tolo. Nell’agosto 1606, Juan Cortes, venne rimpiazzato come comandante del presidio di Tolo da Juan de la Torre, insieme al nuovo capitano arrivò a Tolo anche il padre gesuita Gabriel Rengifo da Cruz.

A Tolo fu costruita una chiesa e una residenza per il padre “…San Juan de Tolo donde huvo guarnicion de Españoles, Iglesia, y doctrina…”11 e furono presto battezzate 500 persone, visto i promettenti esordi di questa missione, il superiore dei gesuiti di Ternate, padre Luís Fernandes, inviò a Tolo anche un secondo frate, Jorge de Fonseca, nei primi nove mesi di missione vennero battezzate 1.400 persone.12 La missione di S. João do Tollo (o San Juan de Tolo) è quella che sembra dare più soddisfazione ai gesuiti.

Nel 1608, gli spagnoli rinforzarono le difese del presidio di Tolo e sventarono un tentativo di tradimento del sangaje di Tollo, aiutato da quello di Gamoconora.13 Nel 1609, il presidio di San Juan (Joan) de Tolo era sotto il comando di Juan (Joan) de Espinosa, esso comandava una truppa di 40 soldati spagnoli.14

Nel 1610, Caerden informa gli amministratori della VOC che gli spagnoli avevano un piccolo posto fortificato a Solo (=Tolo) nell’isola di Halmahera.15 Questo forte fu fatto smantellare da Gerónimo de Silva nel luglio 1613.16 L’effettivo abbandono di San Juan de Tolo venne portato a compimento nel mese di agosto del 1613. L’alfiere Francisco Ribera y Aragón, che governò le forze di Tolo e Morotay per due volte e per un periodo totale di oltre tre anni, con una sua lettera scritta proprio da San Juan de Tolo il 1 agosto 1613 ci prova senza ombra di dubbio che fino a quella data Tolo era ancora occupata dagli spagnoli.17

L’abbandono del presidio di San Juan de Tolo fu causa di grave danno per la reputazione degli spagnoli nelle isole. Con il presidio di San Juan de Tolo gli spagnoli controllavano tutta la provincia di Moro, che comprendeva la costa nord dell’isola di Halmahera e l’intera isola di Morotai, la zona, dove fin dall’epoca dei portoghesi avevano lavorato i missionari, era ricca di cristiani (Vidaña stima in 3.000 il loro numero, mentre Francisco Ribera y Aragon ci dice che sono quasi 2.000) e il loro abbandono fu un grave smacco per gli spagnoli, tanto più considerando il fatto che per presidiarla bastavano soltanto 20 soldati spagnoli. L’abbandono di un così gran numero di cristiani provocò scarsa fiducia negli altri indigeni nei confronti delle promesse degli spagnoli e certo non favorì altre conversioni. 18

All’abbandono di Tolo i gesuiti trasferirono con loro a Ternate 16 ragazzi, figli dei capi della zona, per istruirli alla fede cattolica, allo scopo gli alloggiarono nella loro casa dove aprirono un piccolo seminario.19

Sagugo20, Sabugu, Sabugo21, San Juan de Sabugo22:

(Nome attuale: ?) (1611- 1613)

CAPITANI DI SABUGO:

Juan de Espinosa y Sayas (capitano): 1611-

Juan de Azebedo:

Questo villaggio era situato sempre nella penisola settentrionale di Halmahera, ma lungo la costa sud-occidentale di questa penisola, poco a nord dell’isola di Ternate. Il villaggio di Sabugo venne conquistato dagli spagnoli durante la spedizione di Juan de Silva alle Molucche. Esso era situato poco a nord di Jailolo “una legua poco mas y menos de Jilolo”23

Sabugo viene definito dagli spagnoli come fortezza e villaggio importantissimo principalmente perché la zona è ricca di sago, importante fonte di cibo per le guarnigioni spagnole e per tutte le isole Molucche. Il capitano D. Antonio de Arceo definisce Sabugo “fuerza y tierra importantissima para las demas de Terrenate por ser fuerte de naturaleza y mas abundante de comida que ay en todas aquellas yslas que por su excelencia la llamaban la Pampanga de Terrenate”.24 Sabugo, era importante perchè vi si produceva il sago, “que es el pan de aquella tierra”25, alimento molto importante per il sostentamento delle guarnigioni di Tidore e Ternate e della popolazione locale.

Dopo la conquista di Sabugo, il 9 aprile 1611, Azcueta nominò Juan de Espinosa y Zayas “cauo superior” della “fuerza de Sabugo y su districto”, il suo compito è quello di fortificare il villaggio e instaurare buoni rapporti con la popolazione locale che volesse sottomettersi agli spagnoli.26

Anche i “Meritos y servicios” di Zayas, ci confermano che nel 1611 era comandante del forte di Sabugo don Juan de Espinosa y Sayas.27 A guarnigione di Sabugo e per procedere speditamente al miglioramento delle sue fortificazioni vennero lasciate sotto il comando di Juan de Espinosa y Zayas tre compagnie di fanteria spagnola e due compagnie di fanteria pampangas. Gli spagnoli oltre a rinforzare le fortificazioni esistenti, costruirono a Sabugo un nuovo forte situato alla “boca del rio”.28

A Sabugo gli spagnoli avevano 2 fortezze “dos fuerças que su magestad tenia en el rio de Sabugo una en la boca del y otra arriba en el puerto”29 Juan de Azebedo (Azevedo), fu comandante di questo forte.30 Questi due forti vennero fatti smantellare da Jeronimo de Silva nel luglio 1613.31

Secondo quanto ho trovato sembra che in un primo momento sia stato smantellato uno solo dei due forti “lo alto de Sabugo”, che venne giudicato come forte inutile “que ni servia ni ofendia”. L’intenzione di abbandonare solo quel forte viene espressa da de Silva in una lettera senza data ma che può essere stata scritta tra aprile e maggio 1613: “convino desmantelar lo de arriba de Sabugo dejando lo de abajo bien reparado de gente y de artilleria”. L’abbandono del forte venne portato a termine da Don Fernando de Ayala, probabilmente tra maggio e giugno del 1613. L’altro forte invece venne smantellato poco dopo, nel luglio 1613, dopo l’attacco sferrato dagli olandesi all’isola di Tidore, che provocò grande panico in de Silva. Il panico che aveva preso gli spagnoli è riscontrabile anche nel fatto che essi lasciarono nel forte tutta l’artiglieria e tutti i viveri che erano nei suoi magazzini. Il forte fu bruciato e l’artiglieria interrata. Per capire il panico e l’improvvisa decisione presa dagli spagnoli di abbandonare questo forte basti dire che il forte di Sabugo era stato rifornito poche settimane prima di viveri per un anno e di munizioni.32

L’abbandono delle due fortezze di Sabugo (“dos fuerças que su magestad tenia en el Rio de Sabugo una en la boca del y otra arriba en el puerto”) fu causa di grave danno per la reputazione degli spagnoli nelle isole. Con Sabugo venne perso un importante centro per l’approvvigionamento di viveri per le guarnigioni, inoltre a causa del precipitoso abbandono dei forti venne abbandonata tutta l’artiglieria, le munizioni e i viveri “… que se auian metido para un año”. Secondo Don Fernando de Becerra sarebbe stato possibile trasferire in poco tempo la gran parte dell’artiglieria e dei viveri alla vicina fortezza di Jailolo. Inoltre secondo l’opinione del capitano Gregorio de Vidaña, per poter controllare Sabugo e il suo vitale commercio poteva bastare aver mantenuto occupato il solo forte alla foce del fiume. 33

Jailolo, Gilolo34, Xilolo35, Tirolo36, Hilolo:

(Nome attuale: ?) (1611-1620)

CAPITANI DI XILOLO:

Fernando Centeno Maldonado (capitano): marzo 1611-gennaio 1614

Pedro de Hermua (capitano): gennaio 1614-aprile/maggio 1615

Francisco de Vera y Aragon (capitano): aprile/maggio 1615-

Matias de la Cruz (alfiere): 1616

Juan de la Umbria: ?

Il regno di Jailolo era uno dei quattro regni in cui erano divise anticamente le isole Molucche. Il regno di Jailolo era stato, un tempo, il più importante della regione ma già nel 1500 era in declino e controllava solo la parte nord occidentale di Halmahera, questo regno verrà praticamente annesso da Ternate e dai portoghesi nel 1551.

Le spedizioni di Loaisa (1527) e Villalobos (1544-1545) mantennero cordiali rapporti con il re di Jailolo e alcuni soldati spagnoli rimasero a guarnigione di Jailolo durante quei periodi. Per questo motivo i portoghesi attaccarono e distrussero più volte sia Tidore che Jailolo dopo la ritirata delle truppe spagnole.

Un interessante descrizione del forte di Jailolo prima della sua distruzione operata dai portoghesi nel 1551 ci viene riportata da Diogo do Couto che ci descrive la fortezza di “Geilolo” come una grande fortezza di pietra con forma triangolare e con due grossi baluardi, da un angolo della fortezza partiva poi una “cortina” che raggiungeva un grande “castello roqueiro” (probabilmente un castello costruito su di una roccia), questo castello aveva due baluarti. Sul lato rivolto verso il mare, che era anche il lato più basso, era situato su di un “esteiro” staccato dalla muraglia principale un altro bastione. La fortezza conteneva 2200 uomini scelti, 100 “espingarderos”, mentre l’artiglieria consisteva di 18 “berços” di metallo e ferro. Dopo la vittoria portoghese avvenuta nel marzo 1551 i successivi accordi di pace decretarono la distruzione della fortezza “e que a fortaleza se havia logo de derribar por terra, e que nunca mais faria outra”. La fortezza venne prima bruciata e poi demolita.37

Da una testimonianza successiva sembra però che i portoghesi mantennero a Jailolo una qualche fortificazione, infatti un documento del 1571 ci informa che i portoghesi avevano avuto qui un posto fortificato, il documento che ci informa di questo è una lettera del gesuita Jeronimo de Olmedo scritta da Ambon il 12 maggio 1571, egli ci informa che nel 1570 la fortezza portoghese di Gilolo era sotto assedio, i soldati portoghesi dopo essersi battuti con coraggio furono costretti alla resa, la guarnigione portoghese era allora ridotta a solo 12 uomini malati e senza munizioni.38

Dopo la conquista di Ternate da parte di Acuña, Jailolo risulta essere tra le piazzeforti cedute agli spagnoli dai ternatesi nelle capitolazioni, firmate il 10 aprile 1606 nella fortezza di Ternate, dal sultano di Ternate39 con cui il sultano consegnava agli spagnoli le fortezze che egli possedeva: Xilolo (Jilolo), Sabubú, Gamocanora, Tacome, i forti di Maquién, i forti di Sula “e las demás”, i forti citati dovevano essere consegnati agli spagnoli con tutte le armi e le munizioni. Gli spagnoli presero formalmente possesso della fortezza di Xilolo, il 14 aprile 1606.

Nonostante questa presa di possesso Jailolo rimase senza guarnigione spagnola e anzi, divenne il centro dove si andavano rifugiando i ribelli ternatesi. Infatti al loro arrivo nelle Molucche due navi olandesi si rifugiarono nel porto di Xilolo (Geilolo) dove era riunita la gran parte dei ribelli.40

Nel 1608, per disturbare gli olandesi che erano impegnati a fortificarsi a Makian, gli spagnoli attaccarono la fortezza di Gilolo, la fortezza venne conquistata e saccheggiata, ma gli spagnoli non vi stabilirono nessuna guarnigione. Gilolo allora venne nuovamente fortificata dai ternatesi con l’aiuto di alcuni olandesi.41

Jailolo venne conquistata assieme a Sabubo nel 1611 nel corso della spedizione di Juan de Silva. La spedizione di D. Juan de Silva che aveva suscitato grandi speranze tra gli spagnoli presenti a Ternate, si limitò soltanto a sottomettere il regno di Jailolo (Xilolo) sulla costa occidentale di Halmahera e a conquistare (agli inizi del 1611) la città di Sabugo (Sabubo) situata a nord di Jailolo.42 In queste battaglie gli spagnoli pérsero 300 uomini.43 La spedizione si concluse in un colossale fiasco che costò alle magre casse dello stato oltre 200.000 pesos.44 Dal punto di vista pratico comunque la conquista delle due piazzeforti fu di grande importanza, perché il possesso di Sabugo e Jilolo assicurava agli spagnoli un importante fonte di cibo per le guarnigioni e al tempo stesso gli olandesi venivano privati di tale fonte di cibo.45

Poco mesi dopo la partenza del governatore per Manila, alla fine di settembre 1611, una flotta di navi olandesi (5 navi secondo G. de Silva46) arrivò nelle acque delle Molucche, essa era la flotta di Pieter Both. Queste imbarcazioni si diressero nell’isola di Halmahera dove tentarono di portare dalla loro parte gli abitanti di Jailolo (Tirolo) e Sabugo. La popolazione di Jailolo (Geillollo) rimase fedele agli spagnoli, ma quella di Sabugu si accordò con gli olandesi, nonostante ciò, gli spagnoli non abbandonarono il “posto e forte de Sabugo”.47

Gli spagnoli avevano due forti, oltre al forte principale essi costruirono un altro forte, chiamato Fuerte San Xpobal o San Xpoual (San Cristobal) che era situato “abajo en la marina enel agua caliente” cioè “a la boca dela barra de Xilolo”. Questo forte venne fatto edificare nei primi mesi del 1611 da Fernando Centeno Maldonado su ordine di Azcueta.48 Probabilmente il nome completo di questo forte era San Xptoual de Gofaza. Qui servì come capo Juan de Medina Bermudez.49

L’importanza data a Gilolo dagli spagnoli è indicata al termine di una lettera di Juan de Silva in cui ordina perentoriamente di non abbandonare il forte di Gilolo “no desampare por ningun modo los fuertes de Gilolo y Don Gil”.50

Nell’isola di Gilolo (Halmahera), gli spagnoli hanno forti a Sabougo, a Gilolo e a Aquilamo. In tutti questi forti gli spagnoli hanno piccole guarnigioni.

Nel 1613 è a capo della fortezza di Gilolo il capitano Fernando Centeno Maldonado.51 Il 5 gennaio 1614, con una lettera inviata a Fernando Centeno Maldonado Geronimo de Silva solleva Maldonado dall’incarico di capo di Jilolo e al suo posto viene nominato “cauo superior en la dha fuerza de Xilolo y Cufaza (Bufaza? o Gofaza ?)” Pedro de Hermua. Egli rimarra in carica a Jilolo per 17 mesi.52 Durante questo tempo si occuperà di fortificare “de piedra aquel puesto”.53

Nel maggio 1614 è comandante dei presidi di Gilolo il capitano Pedro de Hermua.54 Nell’aprile 1615, su ordine di Geronimo de Silva, Maldonado fu a Jilolo, dove era capo Pedro de Hermua, a cui vennero impartiti gli ordini per cedere la sua compagnia a Maldonado e la licenza per andare a Manila. A Jilolo rimase come capo del presidio il capitano Francisco de Bera (Francisco Vera y Aragon). A Hermua viene concessa licenza per andare a Manila. Quando Maldonado ritornò da Manila con la carica di sergente maggiore e con il comando di una compagnia di archibugeri, la compagnia era quella di Pedro de Hermua, per cui il governo di Hermua a Jilolo finisce all’incirca nell’aprile/maggio 1615.55 A conferma di questo è la lettera di Geronimo de Silva del 12 aprile 1615 lettera in cui Fernando Centeno Maldonado va a Jilolo per sostituire, come capo di Xilolo, Hermua con il capitano Francisco de Vera y Aragon. Hermua riceve l’ordine di imbarcarsi con tutta la sua compagnia.56

Alcuni documenti ci permettono di conoscere chi svolgeva la funzione di capo del presidio: Nell’ottobre 1615 era a capo delle fortezze di Gilolo il capitano Francisco de Vera.57 Nel giugno 1616 è a capo di Gilolo l’alfiere Matias de la Cruz.58

In una sua lettera, Lucas de Vergara Gabiria, governatore spagnolo delle Molucche, chiede che venga presa una decisione riguardante il presidio di Gilolo a suo parere inutile: “Las dos fortalezas q.e su Mag.d tiene en Jilolo como Vs.A sabe no sieruen sino de tener alli ocupados ochenta soldados los sesenta españoles y cada dia ttraen muertos y enfermos …” Gaviria chiede già nel 1618, una decisione su questa questione al governatore delle Filippine,Alonso Fajardo de Tenza.59
La decisione di abbandonare i due forti di Gilolo, verrà presa pochi anni dopo, infatti poco dopo il mese di marzo 1620, gli spagnoli ritirarono la guarnigione dalle due fortezze, questo venne fatto per rinforzare le guarnigioni di Ternate e Tidore. Il controllo dei due forti venne ceduto dagli spagnoli alle truppe del re di Tidore, loro fedele alleato, ma nell’agosto del 1620, dopo aver respinto un primo attacco portato da 30 korakoras ternatesi, contro il forte basso (avvenuto il 3 agosto), le truppe di Tidore, si arresero ad una nave olandese giunta in aiuto degli assedianti, il primo forte ad arrendersi fu il forte basso e poco dopo anche il forte più in alto capitolò. I due forti vennero presi in consegna da una guarnigione di truppe ternatesi.60

Tafongo, Taffongo, Tanfongo61:

(1608- ?) (Nome attuale: Kusu62)

CAPITANI DI TAFONGO:

Martin de Montero: ? – 1611

Fernando [Hernando] Suárez: 1611

“… Tafongo que hé hun lugar do mesmo Tidore, o qual hé escala de muitos mantimentos que lhe vem da Battachina.”63

Villaggio di Halmahera soggetto al controllo del regno di Tidore. Nel 1608 per paura di un attacco olandese venne posta una guarnigione spagnola in questo forte. 64

Caerden, nel 1610, informa gli amministratori della VOC che gli spagnoli avevano un piccolo posto fortificato a Taffongo nell’isola di Halmahera.65

Martin de Montero è capo del forte di Tafongo, ma chiede licenza e gli viene accordata e con documento datato 4 gennaio 1611 viene sostituito dall’alfiere Fernando [Hernando] Suárez.66

Payage, Payahi, Payay67, Panai68:

(1608- ?) (Nome attuale: ?)

Un villaggio situato sulla costa occidentale di Halmahera ad est dell’isola di Makian, all’inizio della penisola meridionale dell’isola. In questo presidio chiamato Fuerça de Sant Juan de (Tosco o Toseo ?) de Payaje,69 per un certo periodo di tempo vi fu mantenuta una guarnigione spagnola.

Payage era un villaggio di Halmahera soggetto al controllo del regno di Tidore. “… o lugar de Payai, que hé d’el rey de Tidore, que está na Battachina defronte de Maquien a leste”70 Anche qui, nel 1608, per paura di un attacco olandese venne posta una guarnigione spagnola in questo forte. 71

Caerden informa gli amministratori della VOC che gli spagnoli avevano un piccolo posto fortificato a Payjay nell’isola di Halmahera.72

Aquilamo, Aquilamme73, Aquilamma74:

(Nome attuale: ?)

Anche questo villaggio era situato sulla costa occidentale di Halmahera ad est dell’isola di Makian. La sua importanza era dovuta alla produzione di sago, l’alimento base delle isole.75 Solo in Blair, E. H. e Robertson, J. A. “The Philippine Islands, 1493-1898” viene indicata la presenza di un forte spagnolo con piccola guarnigione.76

2-ISOLA DI MOROTAI:

(Nome attuale: Pulau Morotai)

Morotai è una grande isola situata a nord di Halmahera. L’isola è selvaggia e ricca di foreste. Anche oggi i villaggi sono situati lungo la costa. L’influenza spagnola nell’isola di Morotai si ebbe a partire dal 1606 come conseguenza della progressiva conversione portata avanti dai gesuiti che dalla zona di Tolo si estese rapidamente a tutta l’isola di Morotai. Per alcuni anni gli spagnoli ebbero un presidio nell’isola.

Cawo, Chawo, Chava, Chavo, Sao:

(Nome attuale: ?) (? – 1608?)

Cawo (Chavo) è un villaggio situato nella parte sud della costa occidentale dell’isola di Morotai, alla foce del fiume Cawo, qui i gesuiti fondarono una missione e gli spagnoli stabilirono un piccolo presidio.

Nel 1608, gli olandesi, inviarono una spedizione nella zona di Moro, al comando della quale è l’ammiraglio van Caerden, essi attaccarono e saccheggiarono i villaggi di Saquita e Mira tutti sulla costa occidentale dell’isola di Morotai. Venne poi attaccato il presidio spagnolo di Chavo (Chao) sempre a Morotai, dove da poco era stata costruita una nuova chiesa77, la guarnigione spagnola combattè per due giorni e poi si arrese, vennero catturati 8 (7) spagnoli e circa 400 indigeni cristiani tra cui il sangage del villaggio, che vennero deportati a Ternate.78

Presidio spagnolo, si arrese agli olandesi nel 1608.79 La popolazione venne deportata nella fortezza olandese di Ternate, da dove in larga parte riuscirà a fuggire, fra essi era anche il sangage di Chauo (Chavo, Chao), che si rifugiò nel forte spagnolo di Ternate.80

Mira:

(Nome attuale: Mira) (1608?-1613?)

Villaggio situato nella parte sud della costa orientale di Morotai, gli spagnoli, dopo la perdita del presidio di Chavo, stabiliscono qui un presidio in un “sitio muy bom”.81

Molto probabilmente questo presidio venne mantenuto fino all’abbandono della provincia disposto da Gerónimo de Silva, infatti un passo di una dichiarazione di Don Fernando de Becerra parla che al tempo del suo governo de Silva “…desmantelo el presidio que se tenia en nombre de su Magestad en la provincia de San Joan de Tolo y ysla de Morotai poblada toda de gente xpiana amigos nuestros y de á donde se socorrian las fuerzas de Terrenate de muchos bastimentos y que con bien poca guarnicion de menos de quarenta hombres se sustentaua la una fuerza y la otra…” molto probabilmente “la una fuerza y la otra” citate sono il presidio di San Juan de Tolo sulla costa nord di Halmahera e quello di Mira nell’isola di Morotai.82

3-ISOLA DI MARE (POTTEBAKER)

(Puli Cauallo, Policaballo, Puli Caballo: Sant Miguel de la isla de Puri Cauallo). (Nome olandese: Pottebackers Eyland). (Nome attuale: Pulau Mare). (c.1650 ?-1662 ?)

CAPITANI DI PULI CABALLO:

Diego de (Vluiarri?)83 ? – aprile/maggio 1662

L’isola in questione è una piccola isola situata a sud di Tidore, tra Tidore e Motir, abitata da popolazione tidorese. Secondo quanto ci dice de Clercq, il nome Mare significava ‘pietra’ sia in tidorese che in ternatese, l’isola era rinomata per la sua produzione di vasi (da cui deriva il nome olandese di Pottebacker Eyland), che venivano fatti con argilla estratta da una collina situata nella parte sud occidentale dell’isola. L’unico villaggio dell’isola, chiamato Mare, era situato sulla costa est.84 Sull’isola di Puli Caballo, gli spagnoli mantennero un forte durante gli ultimi anni della loro presenza. In alcuni documenti viene riportato anche il nome del forte, che era quello di ‘Sant Miguel de la isla de Puli Cauallo’.85

Attorno al 1650, il governatore Pedro Fernandez del Rio, impossibilitato ad intervenire direttamente in aiuto del re di Tidore (era impegnato nella fortificazione di Ternate) inviò Martin Sanchez de la Cuesta a Tidore come capo dell’isola e con a carico la fortezza principale di Tidore chiamata Sanctiago de los Caualleros, del “fuerte Principal” (del Principe (?)) e di quello di Puli Cauallo.86

Per quanto riguarda questo forte non è sicura la sua data di fondazione, comunque, è certo che negli anni 1653 e 1654 Francisco de Estaybar, lo ricostruì.87Nel 1654 erano a guarnigione del forte, 8 soldati spagnoli con un capo nominato dal governatore di Ternate e 24 soldati ‘pampangos’.88

Questo forte durante il periodo delle ribellione dei tidoresi (1657-1658) dovette sopportare diversi assedi. Nel 1657 la fortezza, sotto assedio, per mare e per terra dai nemici olandesi, ternatesi e tidoresi ribelli, fu soccorsa con la galera capitana da Sebastian de Villa Real. Una volta che la galera spagnola fu giunta nelle vicinanze dell’isola di Puli Cauallo, fu attaccata da 18 imbarcazioni dei ‘mori’ ribelli e 2 ‘charruas’ degli olandesi, gli spagnoli riuscirono comunque a portare i soccorsi al forte, sbarcando una truppa di fanteria che venne attaccata dai nemici che però furono sbaragliati e batterono in ritirata, gli spagnoli riuscirono così a liberare il forte dall’assedio.89

Sebastian de Villa Real con la galera ‘capitana’ portò per 4 volte il soccorso ai presidi di Tidore e Puli Cauallo, durante il periodo in cui i ‘mori’ si erano ribellati e avevano negato l’obbedienza al re ‘cachil Mole’, egli soccorse con la galera con viveri e munizioni i presidi di ‘Rrumen, Chouo, Tidore y Puri Cauallo’.

Notizie di un altro assedio a Puli Cauallo, si hanno nell’agosto 1658, quando ad una riunione della ‘Junta’ (avvenuta il 12 agosto 1658) presieduta dal governatore Francisco de Esteybar, fu deciso (con ordine del 13 agosto) di inviare urgentemente la galera ‘capitana’, che era stata tirata in secca dentro la barriera per carenarla, e quante più imbarcazioni possibili cariche di soldati, munizioni e artiglieria in soccorso del forte di Puli Cauallo, perché era giunta notizia che la domenica 11 agosto erano partite da Malayo 10 ‘caracoas’ e 2 ‘charruas’ nemiche con l’obiettivo di conquistare il forte di Puli Cauallo. Gli ordini per gli Villareal erano di attaccare i nemici e distruggerli, facendo tutto il possibile per soccorrere il forte. In questa occasione la flotta spagnola era composta dalla galera ‘capitana’ e due ‘caracoras’ ed era guidata dal sergente maggiore Felipe de Ugalde, mentre al comando della galera ‘capitana’ era Sebastian de Villa Real. Gli spagnoli giunsero in vista del forte il 15 agosto 165890, quando il nemico stava assaltando il porto con 2 ‘charraul’ di 8 pezzi ognuna e 12 grosse ‘caracoas’, gli spagnoli riuscirono a sbaragliare le navi e a far fuggire i nemici che erano sbarcati liberando dall’assedio il forte.

Interessante notare che in questo documento, si fa un accenno al forte spagnolo di ‘Santa Isauel’ (probabilmente errore del copista per: San Miguel ?) dell’isola di Puli Cauallo e alla sua ‘rretirada’ e ‘nuestra fuerza Santa Isauel y su rretirada en la ysla de Puli Cauallo’. Quindi questo passo fa supporre l’esistenza di due fortezze (come del resto a Rume e a Chobo): i cui nomi erano forse ‘Santa Isabel’ e ‘San Miguel’. In un altra occasione Villareal si scontrò al largo di Tidore con 12 ‘caracoas’ scortate da una nave olandese, che ‘salieron sobre Tomaloa a estoruarle’ per impedire l’arrivo dei soccorsi al forte di ‘Puri Cauallo’, nonostante l’attacco anche questa volta gli spagnoli riuscirono a soccorrere il forte.91

Nel 1662, quando gran parte dei forti spagnoli dell’isola di Tidore furono abbandonati, anche il presidio del forte di Puli Cauallo fu ritirato. Secondo la testimonianza di Diego de Salazar, capitano delle reali galere di Ternate, le fortezze che gli spagnoli dovettero demolire e le guarnigioni che ritirarono, nel 1662, furono quelle di Tidore Chouo e Puli Cauallo ‘… me ordeno retirara las de Tidore Chouo, y Puli Cauallo …’.92

Secondo quanto riportato nel Dagh-Register 1663, sembra che gli spagnoli avessero nell’isola un “baricado” (probabilmente una piccola postazione fortificata), infatti parlando dell’abbondono dei forti da parte degli spagnoli, viene tra l’altro detto che gli spagnoli distrussero la barricata nell’isola Pottebaker (“de baricado op het eyland Pottebaker gedemolieert”).93

4-ISOLA DI MOTEL (Moti, Motir):

(Nome attuale: Moti)

Pulau Moti (o Motir) è una piccola isola vulcanica che si trova a sud di Tidore e che fronteggia la parte occidentale dell’isola di Halmahera. L’isola che è larga circa 5 km è dominata da un vulcano che si eleva fino a 950 metri d’altezza.

Sembra che quest’isola (isola di “Mutiel”) sia stata conquistata dagli spagnoli durante la spedizione di Don Gonzalo Ronquillo, che partì da Manila nel settembre 1582, e ritornò da Tidore nelle Filippine nell’aprile 1583.94 Ma tale conquista, ammesso che sia veramente avvenuta, non ebbe conseguenze durature.

Successivamente, nel 1609, gli olandesi, comandati dal vice ammiraglio François Wittert, costruirono un forte (fort Nassau) nell’isola di Moti, situata tra Tidore e Maquiem (Machian). Ciò fu fatto perché l’isola era ricca di chiodi di garofano.95

Secondo quello che scrive Pedro de Heredia, questo forte venne smantellato dagli olandesi nel marzo 1625. Sembra però che gli spagnoli non occupassero il luogo con una propria guarnigione.96

5-ISOLA DI MACHIAN (Maquién):

Makian è un isola vulcanica che si trova vicino alla costa occidentale dell’isola di Halmahera, tra le isole di Tidore a nord e Kayoa e il Gruppo delle Bacan a sud. L’isola è dominata dal vulcano Kiebesi (o Kie Besi) la cui cima raggiunge i 1.357 metri.

Tra tutte le Molucche, l’isola di Makian era quella che produceva di gran lunga più chiodi di garofano di tutte le altre. La causa di questa maggiore produzione il governatore D. Gerónimo de Silva l’attribuisce alla migliore propensione degli abitanti di Makian nella coltivazione della terra, a differenza dei nativi di Ternate e Tidore i quali erano più portati a fare la guerra che a coltivare i campi. Makian era anche l’isola più densamente popolata.97 L’isola era definita “la mas rica y prospera de clauo de toda aquela comarca”.98

Sembra che già nel 1513 (?) il portoghese Antonio Miranda costruì nell’isola di Maquien un “fuerte o casa de madera”99

Tafsó, Tafasoho, Taffaso:

(Nome attuale: ?) (1606 – 21 giugno 1608)

Situata al centro della costa occidentale dell’isola era una vecchia fortezza del re di Tidore (“que os portugueses sempre procurarão de defenderem entanto que estiverão en Tidore”100 “que os portugueses sempre procuraram de defender”.101

Secondo la testimonianza di Middleton che visitò Taffaso nell’aprile 1605, i portoghesi avevano una piccola casa fortificata: “The 26 (26 aprile 1605), we weighed, with very little wind, and plied it for Taffasoa, which standeth on the west-north-west part of the iland.” “The Portingalls have a small blockhouse, with 3 peeces of ordinance, in this towne, wherein were five Portingalls.”102

La spedizione di Quiros, fece sosta a Machian durante il viaggio di ritorno, Prado nella sua descrizione del viaggio fa un accenno al forte portoghese dell’isola dicendoci che dal lato del forte portoghese si trovava una “olla” o porto nascosto con un apertura attraverso la quale una nave può entrare, ma in caso di venti da nord tale porto diventava pericoloso e inutilizzabile.103

Dopo il 1606, tutta l’isola di Makian venne assegnata al re di Tidore, ci furono propositi di inviare una guarnigione spagnola nell’isola dal momento che Makian era l’isola dove veniva prodotta la più grande quantità di chiodi di garofano di tutte le Molucche.

Nell’aprile 1607, l’isola di Maquién (Makian), era ancora sprovvista di presidio spagnolo104 sembra comunque che siano stati presenti soldati del re di Tidore a presidio dell’isola. La fortezza era situata sulla costa ovest dell’isola. Venne conquistata dagli olandesi il 21 giugno 1608. La spedizione olandese era composta da due “naos”, una “galiotta”, un “pataxo” e alcuni “caracolas” con l’aiuto di un contingente di ternatesi. L’isola era stata praticamente lasciata sguarnita105 dagli spagnoli106, certamente la sua difesa era affidata alle truppe del re di Tidore.

6-ISOLA DI BACAN:

Le Isole Bacan sono un gruppo di isole montuose e ricche di foreste che si trovano a sud di Ternate e a sud-ovest di Halmahera. La più grande è l’isola di Bacan e in quest’isola gli spagnoli, per breve tempo, ebbero una piccola fortificazione.

Labuha, Labua:

(Nome attuale: Labuha) (1608 – 30 novembre 1609)

Il villaggio di Labuha si trova in una baia al centro della costa occidentale dell’isola.

Nel 1608, a Labua, nell’isola di Bacan, muore il sangage107, vista la minore età del figlio suo successore, viene inviato Paulo de Lima, un casado portoghese, con il titolo di sangage e giudice del villaggio, con lui arriva anche una guarnigione di spagnoli a presidio del villaggio.108

Il forte spagnolo fu catturato dagli olandesi capitanati dal vice ammiraglio Simon Jansz Hoen il 30 novembre 1609.109 Il 30 novembre 1609, gli olandesi comandati dal capitano Simon Jansz Hoen occupano l’isola di Bacan, conquistando il piccolo forte spagnolo di Labuha.110 Nel combattimento vengono uccisi 16 soldati spagnoli “sin otros naturales”.111

Secondo quello che scrive Pedro de Heredia, nel mese di aprile 1625, gli olandesi probabilmente smantellarono anche la fortezza di Bachian “Y al presente an ydo a rretirarla del Reyno de Ba(?)jan”.112

7-ISOLA DI SANGI, SANGUIL:

(Nome attuale: Sangihe o Sangir Besar)

Questa è l’isola più grande della catena di isole che dalla punta settentrionale di Sulawesi si protende a nord verso le Filippine. L’isola è formata da vari vulcani tra cui il monte Awu, un vulcano attivo alto oltre 1.300 metri.

L’isola di Sanguil era nel diciassettesimo secolo divisa tra quattro regni: Maganitos, Tabucan, Calonga e Siao. Il re dell’isola di Siao controllava i villaggi di Tabacos, mentre il regno di Calonga controllava i due villaggi di Calonga e Tarruma, in quest’ultimo villaggio per un certo periodo gli spagnoli mantennero un presidio di 10-12 soldati spagnoli. Il presidio era mantenuto per difendere i due villaggi che erano abitati da cristiani. Dopo l’abbandono di Ternate da parte degli spagnoli il villaggio di Tarruma si mise sotto la protezione olandese, e sembra che qui risiedesse un predicatore con alcuni olandesi, l’altro villaggio, Calonga, invece rimase fedele agli spagnoli.

Taruna:

(Nome attuale: Tahuna)

Presidio spagnolo con 10-12 soldati, “donde estava una fuerzecilla nuestra”113

8-ISOLA DI SIAU:

(Nome attuale: Pulau Siau)

L’isola di Siau si trova nell’arcipelago Sangir a circa 130 km a nord dell’estrema propaggine dell’isola di Sulawesi (Celebes). L’isola è caratterizzata dalla presenza, nella sua parte settentrionale di un grande vulcano,
il Karangetang (Api Siau), alto 1.827 metri, ed uno dei vulcani più attivi dell’Indonesia.

In quest’isola grazie al lavoro svolto, a partire dal 1604, da padre Antonio Pereira, si ebbero molte conversioni al cristianesimo.

Kauhise, Caiuhice, Santa Rosa:

(Forte Santa Rosa) (Nome attuale: ?) (1671- novembre 1677)

L’isola era una delle più cristianizzate della zona e fu per questo motivo che la presenza spagnola in questa isola si mantenne per alcuni anni in più rispetto al resto delle Molucche. Nel 1671, una piccola guarnigione spagnola (un capo con 14 soldati) fu inviata nell’isola di Siau, per la protezione del re dell’isola, Francisco Xavier Batahi. Essi costruirono il forte denominato Santa Rosa. Nel 1677 quando gli olandesi conquistarono l’isola, la guarnigione spagnola venne fatta prigioniera e con essa vennero catturati tre gesuiti, i frati Cebreros, Esapañol e Turcotti, sia i soldati che i frati furono prima trasportati a Ternate e poi a Manila.114

9-ISOLA DI SULAWESI (CELEBES):

Manados:

(Nome attuale: Manado) (1617-1621 ?/1624 ?- ?)

Gli spagnoli ebbero contatti con la regione settentrionale delle grande isola di Sulawesi (Celebes) fin dalla conquista di Ternate del 1606. Negli anni successivi i missionari gesuiti e francescani115 ebbero un certo successo nel convertire al cristianesimo parte della popolazione.

Nel 1617, una piccola fortificazione venne costruita su ordine di Lucas Vergara Gabiria, egli inviò 10 soldati sotto il comando di Francisco Melendez.116 Allo scopo di rendere più sicuro l’afflusso di provviste dall’isola di Celebes, gli spagnoli decisero di costruire una fortezza a Manados, a questo fine venne inviata probabilmente nel maggio 1617 da Vergara Gaviria una spedizione composta da 10 soldati sotto gli ordini di Francisco Melendez e da due gesuiti (i due gesuiti erano Gianbattista Scalamonti e Cosme Pinto). Gli spagnoli costruirono un piccolo posto fortificato.117

Il presidio di Manados venne evacuato durante il governo di D. Luis de Bracamonte (probabilmente nel 1621). Sembra che la guarnigione spagnola sia stata reinsediata dal governatore Pedro de Heredia (1624 ?).118

Tomohon, Tomun:

(Nome attuale: ?) (Villaggio situato nell’interno di Sulawesi a circa 20/25 km da Manando)

Qui sembra che ci fosse un piccolo presidio spagnolo.119

Bohol, Bool:

Probabilmente l’odierno villaggio di Buol, situato sulla costa nord di Sulawesi, nella vicinanze del capo Kandi nella baia di Bilang, tra Tolitoli e Kuandang. Un primo contatto tra gli spagnoli e il regno di Bool si ebbe già nel 1606 quando Juan de Esquivel, inviò, all’isola di Mateo (Celebes) una spedizione formata da una “galeota”, un brigantino e alcune altre piccole barche al comando della quale nomina il portabandiera Cristobal Suárez. Lo scopo di questa spedizione era quello di ricevere atti di vassallaggio verso il re di Spagna da parte dei popoli prima soggetti al dominio di Ternate. I re di Bool, Totoli e la regina di Cauripa fecero atto di sottomissione alla Spagna.120

Negli ultimi giorni del luglio 1614, su espressa richiesta del re di Bohol, Gerónimo de Silva da Ternate inviò a Bohol un contingente di soldati composto da 3 soldati e 3 alfieri capitanati dall’alfiere Juan Fernandez, facevano parte della spedizione anche due religiosi francescani “uno sacerdote y otro lego”.121

NOTE

1 Ramerini Marco “Gli Spagnoli nelle Isole Molucche (The Spaniards in the Moluccas), 1606-1663/1671-1677” colonialvoyage, 2005-2020. Ramerini Marco “I forti spagnoli a Tidore (Molucche) 1521-1663 – The Spanish Forts in Tidore (Moluccas) (1521-1663) – Los fuertes españoles en Tidore (Molucas) 1521-1663” colonialvoyage, 2005. Ramerini Marco “The Spanish presence in the Moluccas: The fortifications of Ternate” colonialvoyage, 2005. Infine l’ultimo pubblicato: Ramerini Marco “Fortificaciones españolas en Ternate y Tidore” in “En el Archipielago de la Especieria Espana y Molucas en los siglos XVI y XVII”, Madrid 2021, Desperta Ferro.

Nota dell’aggiornamento: Molto interessanti sull’argomento sono i recenti studi di Antonio Campos Lopez (che cito più sotto) e il nuovo libro di Simon Pratt “Spice Islands Forts“.

2 Campo Lopez Antonio “Enclaves españoles en Halmahera y Sulawesi” in “En el Archipielago de la Especieria Espana y Molucas en los siglos XVI y XVII”, Madrid 2021, Desperta Ferro.

3 Ramerini Marco “I forti spagnoli a Tidore (Molucche) 1521-1663 – The Spanish Forts in Tidore (Moluccas) (1521-1663) – Los fuertes españoles en Tidore (Molucas) 1521-1663” colonialvoyage, 2005.

4 Rios Coronel, Hernando de los “Memorial y relacion…” 1621, Madrid, Spagna. In: Blair, E. H. e Robertson, J. A. “The Philippine Islands, 1493-1898” vol. 19 (1620-1621), p. 288

5 Nota dell’aggiornamento: Per quanto riguarda i forti spagnoli nell’isola di Halmahera uno studio molto interessante e dettagliato è stato fatto negli ultimi anni da Antonio Campo Lopez “Los fuertes españoles en la isla de Halmahera: los fuertes de la banda del sur” e “Los fuertes españoles en la isla de Halmahera: los fuertes de la banda del norte“.

6 Correspondencia p. 316, 317

7 AGI: “Confirmación de encomienda de San Salvador de Palo, etc.Expediente de confirmación de las encomiendas de San Salvador de Palo, Sampoetan y Ormoc en Leyte a Hernando del Castillo. Resuelto, [f] 1623-08-11” FILIPINAS,47,N.58 Blocco 2 foglio 6-7

8 Rebelo, Gabriel “Informaçam das cousas de Maluco” in: “Documentação…..” vol. VI p. 208

9 Sull’attacco spagnolo nell’isola di Halmahera vedi: Ramerini Marco “Gli Spagnoli nelle Isole Molucche (The Spaniards in the Moluccas), 1606-1663/1671-1677” colonialvoyage, 2005-2020, pag. 38-40. (Doc.Mal. III pp. 61-69 Doc. n°16)

10 (Doc.Mal. III pp. 118 Doc. n°35)

11 (Colin-Pastells “Labor Evangelica” vol. III p. 570 nota n°1)

12 (Doc.Mal. III pp. 61-69 Doc. n°16) (Doc.Mal. III pp. 118 nota 11) e (Doc.Mal. III pp. 122-125 Doc. n°35)

13 (Doc. Mal. III p. 153 Doc. n°38)

14 AGI: Mexico 28, N.2 “El sargento mayor Cristobal de Azcueta al gobernador de las Filipinas Don Juan de Silva, sobre el estado de las fuerzas a su cargo, Terrenate 23 aprile 1610”

15 de Booy “De derde reis van de VOC naar Oost-Indië onder het beleid van admiraal Paulus van Caerden uitgezeild in 1606” vol. II p. 239 “Copie van het scrijven van Paulus van Caerden aan de bewindhebbers dd. 17 juni 1610”

16 Wessels “De katholieke missie in de Molukken..” p. 51

17 (Doc.Mal. III p. 255 Doc. n° 66 & p.297 Doc. n° 78) (Colin-Pastells “Labor Evangelica” vol. III p. 569 nota n°1; pp. 571-572 nota n°1)

18 (Colin-Pastells “Labor Evangelica” vol. III pp. 266-267 nota n°3; p. 315 nota n°1; p. 571 nota n°1) (Colin-Pastells “Labor Evangelica” vol. III pp. 266 nota n°3 “Declaración jurada del capitan Gregorio de Vidaña, 4-08-1618”)

19 (Colin-Pastells “Labor Evangelica” vol. III p. 570 nota n°1)

20 Correspondencia p. 321, 322

21 “Lettera di D. Gerónimo de Silva al re Felipe III, Ternate, 13 aprile 1612” In: Correspondencia p. 8, 10

22 AGI: “Confirmación de encomienda de Masbate. Expediente de confirmación de la encomienda de la isla de Masbate en Ibalon (Albay) a Fernando [Hernando] Suárez. Resuelto, [f] 1623-11-22” FILIPINAS,47,N.65 blocco 2 foglio 13

23 AGI: “Informaciones Fernando Centeno Maldonado, 1615” Filipinas,60,N.18

24 Colin-Pastells “Labor Evangelica” vol. III p. 264 nota n°1

25 Colin-Pastells “Labor Evangelica” vol. III p. 264 nota n°1; Dichiarazione di Pedro de Heredia, AGI Filipinas: 67-6-37

26 AGI: “Carta di Azcueta, Sabugo, 9 aprile 1611” in AGI: “Confirmación de encomienda de Bongol, etc. Juan de Espinosa y Zayas. 10-10-1618” Filipinas,47,N.11

27 AGI: “Méritos y servicios Fernando de Ayala Filipinas, 23-07-1622” Patronato 53 R.25

28 “Carta di Fernando de Ayala, Terrenate, 1 maggio 1613” in AGI: “Confirmación de encomienda de Bongol, etc. Juan de Espinosa y Zayas. 10-10-1618” Filipinas,47,N.11

29 Colin-Pastells “Labor Evangelica” vol. III pp. 266 nota n°3

30 AGI “Meritos: Juan de Azevedo, 1625” Indiferente, 111, N.56

31 Wessels “De katholieke missie in de Molukken..” p. 51 e Appendix B “Early years of the Dutch in the East Indies” In: Blair, E. H. e Robertson, J. A. “The Philippine Islands, 1493-1898” vol. 15 p. 325

32 Correspondencia p. 103, 135, 148, 150, 156

33 Sull’abbandono di alcuni forti spagnoli nell’isola di Halmahera vedi: Ramerini Marco “Gli Spagnoli nelle Isole Molucche (The Spaniards in the Moluccas), 1606-1663/1671-1677” colonialvoyage, 2005-2020, pag. 97-99.(Colin-Pastells “Labor Evangelica” vol. III pp. 266-267 nota n°3; p. 315 nota n°1; p. 571 nota n°1) (Colin-Pastells “Labor Evangelica” vol. III pp. 266 nota n°3 “Declaración jurada del capitan Gregorio de Vidaña, 4-08-1618”)

34 Correspondencia p. 174, 319, 323, 324

35 (“Lettera di D. Gerónimo de Silva al re Felipe III, Ternate, 13 aprile 1612” In: Correspondencia p. 10)

36 (“Lettera di D. Gerónimo de Silva al re Felipe III, Ternate, 13 aprile 1612” In: Correspondencia p. 8)

37 (Couto, Diogo “Da Asia” decada VI parte II pp. 299-324)

38 (Doc. Mal. I p. 626 e nota 31) (su questo episodio vedi anche Couto “Da Asia”)

39 (Vedi: Doc. 7027dell’Archivio de Indias di Siviglia “Capitulaciones que por disposición del general de esta armada Don Pedro de Acuña hicieron con el rey de Terrenate el General Juan Juárez Gallinato y el capitán Cristóbal de Villagra. Fortaleza de Terrenate, 10 de abril [1606]” . 1-2-1/14, r.o 5 (fs. 109))

40 (Argensola p. 347)(Malucas y Celebes p. 685)

41 Sull’attacco spagnolo a Jailolo vedi: Ramerini Marco “Gli Spagnoli nelle Isole Molucche (The Spaniards in the Moluccas), 1606-1663/1671-1677” colonialvoyage, 2005-2020, pag. 54. (Doc. Mal. III p. 135 Doc. n°38)

42 (Doc. Mal. III p. 197-198 Doc. n°55)

43 (Montero y Vidal p. 159)

44 (Colin-Pastells “Labor Evangelica” vol. III pp. 262-263 nota n°1)

45 Sull’attacco spagnolo del 1611 ad Halmahera vedi: Ramerini Marco “Gli Spagnoli nelle Isole Molucche (The Spaniards in the Moluccas), 1606-1663/1671-1677” colonialvoyage, 2005-2020, pag. 78-79.

46 (“Lettera di D. Gerónimo de Silva al re Felipe III, Ternate, 13 aprile 1612” In: Correspondencia p. 7)

47 (Doc. Mal. III p. 213 Doc. n°59)

48 (AGI: “Informaciones: Fernando Centeno Maldonando, 1616. Certificacion del maestro de campo Xpoual de Axqueta Menhaca” Filipinas, 60, N. 18) (AGI: “Expediente de confirmacion … Pedro de la Fuente Uriez” Filipinas, 48, N. 39)

49 (AGI: “Confirmación de encomienda de Guisan, etc. Expediente de confirmación de las encomiendas de Guisan, Lantac, Adpili, Panglao, Masago, Panaon y Ormoc en Cebu en Leyte a Juan de Medina Bermudez. Resuelto, [f] 1633-08-12” FILIPINAS,48,N.67 blocco 1 foglio 21)

50 (Correspondencia p. 174)

51 (Correspondencia p. 124, 132, 176)

52 (Carta di Geronimo de Silva Ternate, 5 gennaio 1614 in: AGI: “Confirmación de encomienda de Laglag, etc Pedro de Hermua, 13-07-1619” Filipinas,47,N.28)

53 (“Titolo de almirante de las naos de Nueva España” in AGI: “Confirmación de encomienda de Laglag, etc Pedro de Hermua, 13-07-1619” Filipinas,47,N.28)

54 (Corrispondencia pp. 216-217)

55 (AGI: “Informaciones Fernando Centeno Maldonado, 1615” Filipinas,60,N.18)

56 (Carta di Geronimo de Silva Ternate, 12 aprile 1615 in: AGI: “Confirmación de encomienda de Laglag, etc Pedro de Hermua, 13-07-1619” Filipinas,47,N.28)

57 (Correspondencia p. 325)

58 (Correspondencia p. 376)

59 (AGI; Filipinas,7,R.5,N.53 In: “Carta de Alonso Fajardo de Tenza sobre asuntos de gobierno” “Copia de carta de Lucas de Vergara Gaviria, gobernador de Terrenate, al gobernador de Filipinas, sobre las dificultades que encuentra para la compra de clavo; las conversaciones con el rey de Tidore que le comunicó que los naturales de Vanda junto con los ingleses habían dado ponzoña a los holandeses causando muchos muertos; el estado de las fuerzas; la falta de cirujano, y de la presencia de tres naos del enemigo.” Tídore 30 de junio 1618.)

60 (Tiele, P.A. “De Europeans in the Malayan Archipelago, 1618-1623” pp. 272-273)

61 Doc. Mal. III pp. 275-276

62 Campo Lopez Antonio “Enclaves españoles en Halmahera y Sulawesi” in “En el Archipielago de la Especieria Espana y Molucas en los siglos XVI y XVII”, Madrid 2021, Desperta Ferro

63 Doc. Mal. III p. 147

64 (Doc. Mal. III p. 147 Doc. n°38)

65 de Booy “De derde reis van de VOC naar Oost-Indië onder het beleid van admiraal Paulus van Caerden uitgezeild in 1606” vol. II p. 239 “Copie van het scrijven van Paulus van Caerden aan de bewindhebbers dd. 17 juni 1610”

66 AGI: “Confirmación de encomienda de Masbate. Expediente de confirmación de la encomienda de la isla de Masbate en Ibalon (Albay) a Fernando [Hernando] Suárez. Resuelto, [f] 1623-11-22” FILIPINAS,47,N.65 blocco 2 fogli 8-9

67 Doc. Mal. III p. 135

68 Doc. Mal. III p. 136

69 AGI: “Confirmación de encomienda de Santa Catalina. Expediente de confirmación de las encomiendas de Santa Catalina a Alonso Serrano. Resuelto. [f] 1638-09-19” FILIPINAS,49,N.25 blocco 2 fogli 5-7 Dichiarazione di Juan de la Umbria (Terrenate, 14 giugno 1614)

70 Doc. Mal. III p. 147

71 (Doc. Mal. III p. 147 Doc. n°38)

72 de Booy “De derde reis van de VOC naar Oost-Indië onder het beleid van admiraal Paulus van Caerden uitgezeild in 1606” vol. II p. 239 “Copie van het scrijven van Paulus van Caerden aan de bewindhebbers dd. 17 juni 1610”

73 (“Informatie van den stant van de Molucques, door Jan Bruyn, 12 may 1609” In: “De reis van de vloot van Pieter Willemsz Verhoeff naar Azie, 1607-1612” vol. II p. 320)

74 (“Informatie van den stant van de Molucques, door Jan Bruyn, 12 may 1609” In: “De reis van de vloot van Pieter Willemsz Verhoeff naar Azie, 1607-1612” vol. II p. 320)

75 “Informatie van den stant van de Molucques, door Jan Bruyn, 12 may 1609” In: “De reis van de vloot van Pieter Willemsz Verhoeff naar Azie, 1607-1612” vol. II p. 320

76 Appendix B “Early years of the Dutch in the East Indies” In: Blair, E. H. e Robertson, J. A. “The Philippine Islands, 1493-1898” vol. 15 p. 325

77 (Doc. Mal. III pp. 145 Doc. n°38 & Doc. Mal. III p. 171 Doc. n°44)

78 (Doc. Mal. III pp. 139-140 & 145-146 Doc. n°38)

79 (Doc. Mal. III p. 140 Doc. n°38)

80 (Doc. Mal. III pp. 146 Doc. n°38)

81 (Doc. Mal. III p. 141, 154 Doc. n°38)

82 (Colin-Pastells “Labor Evangelica” vol. III pp. 315 nota n°1)

83 Nel 1662, era a capo del forte di ‘San Miguel’ di ‘Puli Cauallo’, nell’aprile/maggio 1662 fu nominato capo del forte del Rume. “Confirmación de encomienda de Tagui, etc. Expediente de confirmación de las encomiendas de Tugui (sic por Tagui)por otro nombre Masinloc, Sigayan, Ala Alan, Buquil, Bolinao y Agno en Pangasinan a Nicolás Jurado. Resuelto. [f] 28-04-1676” AGI: Filipinas,54,N.3

84 De Clercq F.S.A. “Bijdragen tot de kennis der Residentie Ternate, 1890” (Leiden, 1890) 76-78

85 “Confirmación de encomienda de Tagui, etc. Expediente de confirmación de las encomiendas de Tugui (sic por Tagui)por otro nombre Masinloc, Sigayan, Ala Alan, Buquil, Bolinao y Agno en Pangasinan a Nicolás Jurado. Resuelto. [f] 28-04-1676” AGI: Filipinas,54,N.3

“Confirmación de encomienda de Abucay, etc. Expediente de confirmación de las encomiendas de Abucay y Samal en Pampanga a Diego Cortés. Resuelto. [f] 12-05-1676” AGI: Filipinas,54,N.9 foglio 93

86 (In: “Confirmación de encomienda de Caraga, etc, Martín Sánchez de la Cuesta, [f] 1659-06-19” AGI FILIPINAS,51,N.1 fogli 56-60, 64-68)

87 “Confirmación de encomienda de Abucay, etc. Expediente de confirmación de las encomiendas de Abucay y Samal en Pampanga a Francisco de Esteybar. Resuelto. [f] 17-12-1661” AGI: Filipinas,51,N.14

88 “Confirmación de encomienda de Casiguran, etc. Expediente de confirmación de las encomiendas de Casiguran y Palanan en Tayabas a Pedro Lozano. Resuelto. [f] 02-05-1676” AGI: Filipinas,54,N.6

89 “Certificazione del sergente maggiore don Sebastian de Villa Real” (Manila, 20 settembre 1673)(fogli 18-21) in: “Confirmación de encomienda de Majayjay, etc. Expediente de confirmacion de las encomiendas de Majayjay y Santa Cruz en La Laguna de Bay a Juan Rodríguez de Origuey. Resuelto[f]. 1695-06-08” AGI: Filipinas,58,N.3

90 Nel documento è scritto 1659, ma è probabilmente un errore del copista per 1658, dal momento che tutte le altre testimonianze indicano sempre il fatto come avvenuto nel 1658.

91 “Confirmación de encomienda de Mambusao. Expediente de confirmación de la encomienda de Mambusao en Panay a Sebastián de Villarreal. Resuelto. [f] 19-05-1676” AGI: Filipinas,54,N.11

92 “Confirmación de encomienda de Majayjay, etc. Expediente de confirmacion de las encomiendas de Majayjay y Santa Cruz en La Laguna de Bay a Juan Rodríguez de Origuey. Resuelto[f]. 08-06-1695” AGI: Filipinas,58,N.3

Memoriale dell’alfiere Juan de Origuey (Manila, 20 settembre 1673) (fogli 18-20) in: “Confirmación de encomienda de Batangas. Expediente de confirmación de la encomienda de Batangas en Balayan a Lorenzo de Zuleta. Resuelto. [f] 03-04-1677” AGI: Filipinas,54,N.14

93 (Dagh-Register 1663 p. 240) Vedi: foglio 88 e 118 di (“Confirmación de encomienda de Abucay, etc Francisco de Esteybar [c] 1661-12-17” AGI: Filipinas,51,N.14)

94 (Pastells “Historia general de Filipinas” tomo VI (1608-1618) pp. cxix-cxx)

95 (Doc. Mal. III p. 161 Doc. n°41)

96 (AGI: Filipinas,20,R.19,N.122 “Pedro de Heredia sobre situación de Terrenate 4-04-1625”) (Generale Missiven I p. 217)

97 (“Lettera di D. Gerónimo de Silva al re Felipe III, Ternate, 13 aprile 1612” In: Correspondencia p. 7)

98 (AGI: “Carta de Rodrigo de Vivero al Rey conquista de Maquén, 25-08-1608” Patronato,47,R.27)

99 (Argensola p. 23)

100 (Doc. Mal. III p. 148 Doc. n°38)

101 (Doc. Mal. III, p. 135 Doc. n°38)

102 (Middleton p. 40)

103 (Prado p. 22)

104 (Doc.Mal. III pp. 70-75 Doc. n°17)

105 “que estava sem presido de espanhoes” (Doc. Mal. III pp. 135 Doc. n°38)

106 (Doc.Mal. III pp. 98-107 Doc. n°30) e (Doc. Mal. III pp. 135 Doc. n°38).

107 Capo dell’isola o del villaggio.

108 (Doc. Mal. III p. 138 Doc. n°38) e (Doc. Mal. III p. 152 Doc. n°38)

109 (Doc. Mal. III p. 176 Doc. n°48, nota 7)

110 (Doc. Mal. III p. 8*) e (Doc. Mal. III p. 176 Doc. n°48, nota 7)

111 (Doc. Mal. III p. 180 Doc. n°48A)

112 (AGI: Filipinas,20,R.19,N.122 “Pedro de Heredia sobre situación de Terrenate 4-04-1625”)

113 (Doc. Mal. III p. 662 e nota 14)

114 (Doc.Mal. III p. 2* & 18*-19*)(Colin-Pastells “Labor Evangelica” vol. III p. 813 nota n°1)

115 Vedi: Campo Lopez Antonio “Enclaves españoles en Halmahera y Sulawesi” in “En el Archipielago de la Especieria Espana y Molucas en los siglos XVI y XVII”, Madrid 2021, Desperta Ferro pag. 112 e anche: Sanchez Fuertes Cayetano “Los franciscanos en las Molucas y Célebes” in “En el Archipielago de la Especieria Espana y Molucas en los siglos XVI y XVII”, Madrid 2021, Desperta Ferro.

116 (Doc.Mal. III p. 412 nota 3) (Perez “Malucas y Celebes” p. 428)

117 (Perez “Malucas Y Celebes” p. 428) (Doc. Mal III p. 412 nota 3) (Colin-Pastells “Labor Evangelica” vol. III p. 572 nota n°1)

118 (Pérez pp. 623, 627-628) (AGI: Filipinas,7,R.5,N.65 “Carta de Fajardo de Tenza sobre asuntos de gobierno, 10-12-1621”)

119 (Doc. Mal. III p. 661 doc. n° 215 e nota n° 10)

120 (Argensola p. 349-350)

121 (Correspondencia pp. 227-228, 234-235, 283-284)

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